13 settembre 2016 11:36

La cosa più difficile da credere per la maggior parte delle persone è che il Simple sabotage field manual non sia uno scherzo. In realtà, quelle linee guida di sabotaggio erano contenute in un documento top secret scritto nel 1944 dall’antenata della Cia, ed è stato veramente distribuito agli agenti che operavano dietro le linee nemiche durante la seconda guerra mondiale (è stato reso pubblico nel 2008 e adesso ogni paio d’anni qualcuno lo riscopre su internet).

Il manuale insegna l’arte della “stupidità premeditata” descrivendo una serie di modi in cui i cittadini dei paesi europei sotto occupazione nazista potevano demoralizzare i colleghi e scatenare il caos nel loro posto di lavoro, facilitando così la caduta delle potenze dell’Asse. La cosa sorprendente è che sembra la descrizione della persona più pedante e burocratica che abbiate mai conosciuto.

“Insistete nel voler fare tutto usando i ‘canali’”, consiglia un paragrafo. “Non permettete mai che si prendano delle scorciatoie per accelerare una decisione”. Quando è possibile “rimettete tutto a una commissione che ‘studi più a fondo la questione’. Fate in modo che la commissione sia formata dal maggior numero possibile di persone, mai meno di cinque”. Archiviate i documenti nel posto sbagliato. Date numeri di telefono sbagliati. Cavillate sulla formulazione dei documenti. E se c’è veramente un lavoro urgente da fare? Convocate una riunione.

Senza nessuna fatica
La “stupidità premeditata” ovviamente è irritante, ma sfido chiunque a dire di non averla mai usata, e probabilmente al servizio di cause meno nobili della sconfitta del nazismo. Una tattica classica è l’abile uso del ping-pong telefonico, o il suo equivalente via email: guadagnare tempo quando siete in ritardo su una consegna ponendo al vostro capo un quesito su un dettaglio insulso.

Così potrete rilassarvi fino a quando non troverà un momento per rispondervi, il che potrebbe richiedere giorni (chiamate sempre al telefono fisso dell’ufficio prima delle otto di mattina o dopo le otto di sera).

Se quel manuale fosse stato scritto oggi, conterrebbe sicuramente anche il suggerimento di mandare “una copia per conoscenza a tutti”, come osservano Robert Galford e gli altri autori del libro del 2015 dedicato al Simple sabotage che porta lo stesso titolo. Mandare una copia per conoscenza a tutto l’ufficio vi permette di “diffondere le informazioni senza fare nessuna fatica”. Poi potrete rilassarvi in attesa che un centinaio di persone faccia considerazioni inutili su un argomento che non le riguarda.

Non rispettare le regole può creare seri problemi. Ma può crearli anche rispettarle alla lettera

Ma la cosa più interessante del manuale, come sottolineano Galford e i suoi colleghi, è che molti dei suoi suggerimenti per seminare il caos non invitano alla disobbedienza ma a un’obbedienza estrema: a seguire le procedure alla lettera, a essere ossessionati dalla perfezione, a discutere ogni minimo dettaglio.

Andiamo tutti in bestia quando gli addetti ai call center dei servizi clienti rifiutano di essere flessibili. Ma di solito il vero problema è che lavorano in strutture che non gli consentono nessuna autonomia. Troppo spesso, i dirigenti danno per scontato che per migliorare il servizio, le norme e le procedure devono essere più chiare e applicate più rigorosamente.

Ma forse è il caso di riesaminare la filosofia dei nostri capi quando incoraggia il tipo di comportamento che, secondo i servizi segreti americani di epoca bellica, avrebbe provocato il collasso di interi stati. È vero che non rispettare le regole può creare seri problemi. Ma può crearli anche rispettarle alla lettera.

(Traduzione di Bruna Tortorella)

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