15 marzo 2021 10:09

Le elezioni in due länder tedeschi, Baden-Württemberg e Renania-Palatinato, erano un test importante a sei mesi dalle elezioni federali e dunque dalla fine dell’era Merkel. Il vincitore è incontestabilmente il partito dei Verdi, che guadagna terreno e si avvicina a un possibile ritorno al governo.

Di contro la Cdu, il partito cristiano-democratico della cancelliera, ha vissuto una cattiva serata, con perdite importanti: meno 4 per cento nel Baden-Württemberg e meno 5,8 per cento in Renania-Palatinato. Lo stesso vale per i socialdemocratici dell’Spd, che perdono voti ma restano il primo partito in Renania-Palatinato.

Al di là di questo doppio scrutinio regionale, in discussione c’è la natura della coalizione al livello federale: con o senza i Verdi? Alcuni analisti arrivano a ipotizzare addirittura un’assenza della Cdu, per quanto possa sembrare impossibile considerando la popolarità di Angela Merkel. Queste scelte hanno conseguenze importanti, per la Germania ma anche per l’Europa visto il peso politico ed economico di Berlino.

Un governatore pragmatico
Il caso più interessante è quello del Baden-Württemberg. Questa regione ospita l’industria automobilistica ed è la prima fonte di esportazioni del paese, ma è anche l’unica ad avere un ecologista come governatore.

Winfried Kretschmann, 72 anni e alla guida del land da dieci, ha ottenuto un netto successo personale. Kretschmann, infatti, è stato votato anche al di là dei ranghi del suo partito, e ha dimostrato che un ecologista può gestire un land industriale grande come un piccolo stato europeo. È il primo ad averlo fatto.

Lo scrutinio conferma il buono stato di salute dei Verdi e la loro credibilità

Kretschmann è un “realo”, come dicono i Verdi, ovvero un pragmatico. Ne ha dato prova portando a termine il suo primo mandato in coalizione con i socialdemocratici e il secondo con la Cdu. Difficile essere più flessibili. Con il 31 per cento dei voti, Kretschmann dovrà negoziare la formazione di una nuova coalizione, forse con l’Spd e i liberali che hanno ottenuto un buon punteggio. Sarebbe una nuova configurazione che potrebbe servire da test.

Il doppio voto ci fornisce un’idea dei rapporti di forza politici a sei mesi dalle elezioni federali, in piena pandemia e dopo il lungo regno di Angela Merkel. Lo scrutinio conferma il buono stato di salute dei Verdi e la loro credibilità come partito di governo.

Inoltre viene ribadita la stanchezza della Cdu dopo il lungo esercizio del potere, anche a causa di una gestione criticata della pandemia e di alcuni scandali. La partita non sarà facile per Armin Laschet, successore di Merkel alla guida del partito.

Infine lo scrutinio dimostra l’assenza di una ripresa dei socialdemocratici, che come molti “colleghi” in buona parte dell’Europa non hanno ancora trovato la strada per riacquistare vigore.

In Germania si respira aria di cambiamento, ma non quell’ascesa dell’estrema destra tanto temuta due anni fa. Al contrario, si afferma un rinnovamento politico segnato dal tema dell’ecologia e che i Verdi hanno saputo incarnare in modo rassicurante.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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