10 febbraio 2005 00:00

Una delle ultime foto di J.D. Salinger risale a una ventina d’anni fa. È stata scattata nel parcheggio di un supermercato di Cornish, nel New Hampshire. Salinger ha l’aria indifesa di un vecchietto burbero e spaventato. Con un pugno cerca di colpire il fotografo. “Per anni mi sono chiesto cosa abbia spinto Salinger a non pubblicare più niente, ad allontanarsi dalla gente, a rinunciare a ogni forma di partecipazione attiva nella vita del mondo”, ha scritto Dave Eggers. “Chiaramente era ferito dall’attenzione che riceveva, e mi sono sempre domandato quale sia stato il punto di rottura”. Forse Salinger aveva capito che dopo aver scritto qualcosa di importante è difficile riuscire ad aggiungere altro ed è meglio rimanere in silenzio. Forse, invece, ha continuato a scrivere romanzi e racconti meravigliosi, che cominceranno a uscire solo ora. Oppure no, non viveva appartato e isolato dal resto del mondo: Salinger viveva, e basta. Magari pensando, come ha scritto Seamus Heaney, che il modo in cui stiamo vivendo sarà stata la nostra vita.

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