La risposta che hai dato a UGH nel complesso andava bene — era il tizio frustrato perché alla moglie non interessa il sesso — ed era una riproposizione abbastanza papale dei consigli che dai in genere alle persone intrappolate in un matrimonio senza sesso. Ti scrivo però perché ti è sfuggita una cosa che potrebbe essere cruciale: “Attualmente riesce a resistere facendo sesso per quasi mezz’ora, poi di colpo è esausta e si ferma, che io abbia raggiunto l’orgasmo o meno”. Due cose: 1) mezz’ora di sesso penetrativo quando non ti va richiederebbe una tinozza di lubrificante, e anche così è probabile che sarebbe comunque dolorosa. 2) Sua moglie se ne sta lì a farsi scartavetrare la vagina dall’Allegro Martello Pneumatico e poi ha pure il coraggio di chiedergli di piantarla quando non ne può più, “che LUI abbia raggiunto l’orgasmo o meno”?! E l’orgasmo di lei? E i delicati tessuti vaginali che vengono lacerati? Non che lui debba come per magia mettersi a pensare al piacere della moglie, se è così disinteressato al suo comfort e al suo generale benessere, ma magari lo aiuterebbe a osservare il suo matrimonio dalla giusta prospettiva.
–Engaged Reader Represents
Grazie dell’email, ERR, ed è vero che avrei dovuto accorgermene. Abbiamo tutti i nostri punti ciechi, e uno dei miei è decisamente questo: quando sento qualcuno dire che ha fatto sesso per mezz’ora, non penso a 30 minuti di sesso penetrativo, perché per me la definizione di “sesso” non è “rapporto penetrativo vaginale o anale”. La mia definizione operativa di sesso comprende la masturbazione reciproca, i rapporti orali, i giochi di ruolo e la penetrazione.
Perciò, quando qualcuno dice: “Il mio/La mia partner riesce a resistere facendo sesso solo per mezz’ora”, io immagino mezz’ora di rapporti orali, masturbazione reciproca e penetrazione mescolati. Devo tenere presente che non per tutti i miei lettori “sesso” ha lo stesso significato che ha per me, e che anzi, fin troppa gente è convinta che “sesso” equivalga a “penetrazione” e viceversa. Grazie per il promemoria, ERR.
(Traduzione di Matteo Colombo)
Questa rubrica è stata pubblicata su The Stranger.
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