08 febbraio 2023 16:13

Questa settimana Dan Savage ripropone una lettera d’archivio, pubblicata il 31 luglio 2019.

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Mi sono sposata giovane, a 21 anni, e sto con mio marito da sette. Nell’ultimo anno mi sono accorta che il mio calo del desiderio deriva probabilmente dal fatto che il nostro noioso tran-tran di sesso canonico non mi eccita. È così poco appagante che preferirei evitare. Ho provato parlargliene, ma dice che il sesso lo preferisce senza preliminari né “complicazioni”. Prima che ci incontrassimo avevo fatto sesso occasionale ottimo, ma caso vuole che mi piaccia il bdsm, cosa che ho scoperto da poco avendo per un breve periodo un amante. Il segreto e i sensi di colpa li ho tenuti per me, ma a mio marito ho detto che mi piace il bdsm. Vorrebbe accontentarmi, ma si capisce che certe cose non lo eccitano. Lui nega, perché almeno così facciamo sesso, ma un plug anale e due sberle sul culo non bastano a fare un Dom. Ho provato a chiedergli di aprire la coppia, per poter soddisfare le mie fantasie. Mi piacerebbe andare in un locale bdsm, ma a lui non interessa proprio. Ci è rimasto molto male e ha detto che andandoci ha paura di perdermi. Gli è anche sembrato una specie di ultimatum, anche se io gli ho detto che poteva tranquillamente rifiutare, e non per questo l’avrei lasciato. Da giovane pensavo di essere sbagliata perché tutti volevano la monogamia, che però a me non è mai sembrata importante. Non sono una persona gelosa e non mi darebbe fastidio se lui facesse sesso con altre. Il pensiero anzi mi eccita, ma lui dice che non gli interessa. So che mi ama, e lo amo anch’io. Finora l’unica soluzione è stata reprimere il mio desiderio di bdsm, ma sul lungo periodo non so se può funzionare. Che devo fare? Tenere per me le mie fantasie? Farmi un altro amante o richiedergli di aprire la coppia? Abbiamo una figlia di tre anni, per cui il rapporto devo farlo funzionare.

– Want The Hard Truth

Due battute veloci prima di sfoderare l’artiglieria pesante: primo, sposarsi da giovani è una pessima idea. Più giovani ci si sposa – stando a una vera montagna di studi – più le probabilità di divorziare aumentano. Ha senso intuitivamente: la parte razionale del cervello – la corteccia prefrontale – non finisce di formarsi prima dei venticinque anni. A vent’anni non dovremmo scegliere nemmeno la tappezzeria, WTHT, figurati un compagno per la vita. Secondo, per la riuscita di una relazione sessualmente esclusiva è indispensabile una compatibilità sessuale di base (csb) e mescolare i propri dna senza aver verificato che ci sia non è una buona idea.

Risolti questi punti…

“WTHT sarà forse sorpresa di sentirsi dire che è semplicemente una donna normale con comportamenti normali”, dice Wednesday Martin, autrice best seller nella classifica del New York Times, critica culturale e ricercatrice. “E come ogni donna normale, dopo sette anni di sesso monogamo che nemmeno rientra nei suoi gusti, si annoia”.

Dici che un tempo pensavi di essere sbagliata, WTHT, e se mai avessi qualche strascico di “cos’ho che non va?” ti consiglio di leggere Untrue: why nearly everything we believe about women, lust, and infidelity is wrong and how the new science can set us free, l’ultimo libro di Martin.

“Sappiamo, da recenti studi longitudinali condotti in Germania, Finlandia, Stati Uniti, Regno Unito e Canada, che solo tra le donne la stabilità della relazione e la convivenza predicono un minor desiderio sessuale/noia”, dice Martin. “Dallo studio finlandese emergeva addirittura che, anche quando dichiaravano orgasmi più frequenti e migliori, le donne che avevano relazioni monogame da anni accusavano un calo del desiderio”. Anche nell’uomo eterosessuale il desiderio per la partner convivente si affievolisce nel tempo, ma non in modo drastico come avviene alle donne. “Diversamente da quanto ci insegnano, nelle donne – intese nel loro complesso – la monogamia uccide il desiderio più che negli uomini”, spiega Martin.

Illustrazione di Francesca Ghermandi

Insomma ecco cosa sappiamo finora – i risultati degli studi – ma nel settore dei consigli sessuali sono in pochi a valutarne le implicazioni. I professionisti dei consigli, di solito, dall’ultimo dei rubrichisti alla più pompata star dei salotti pomeridiani, scelgono di ignorare le ricerche. Continuano a dire alle coppie infelici per assenza di sesso che o sbagliano qualcosa, o hanno qualcosa che non va. Se lui aiutasse di più in casa, se lei bevesse un bicchiere di vino – o si calasse un bel “Viagra femminile”, qualora l’industria farmaceutica ne inventasse uno che funziona, cosa che (attenzione spoiler) non succederà – scoperebbero come la notte che si sono conosciuti. È un consiglio non solo inutile, ma dannoso: lui dà una mano in casa, lei beve di più, non cambia un accidente e tutti e due si sentono sbagliati. In realtà non hanno niente che non vada. Il punto non è una più equa suddivisione dei lavori di casa (che fa sempre bene!) o bere più vino (che fa bene ma non sempre!): è il desiderio di novità, varietà e avventura.

Stringiamo per un secondo il campo: il problema grosso, qui, è che tu annoi. Niente preliminari? Niente complicazioni? Se anche uno nel sesso fosse tradizionalista al 100 percento, nel giro di qualche anno si annoierebbe comunque. O di qualche minuto. Dopo aver rischiato il matrimonio per curare la noia (con l’amante), hai chiesto a tuo marito di smuovere un po’ le cose – di aiutarti a combattere la noia – introducendo nella vostra vita sessuale il bdsm, andando nei locali bdsm e perlomeno valutando la possibilità di aprire la coppia (stavolta in modo etico). E se è vero che un piccolo sforzo con il bdsm tuo marito lo ha fatto (plug anali, schiaffi sul culo), ha anche escluso i locali bdsm e l’apertura della coppia. Ma siccome lui il bdsm lo fa senza trasporto perché “almeno così fate sesso”, quello che fa per te non funziona. E probabilmente non funziona nemmeno per lui.

Sotto sotto, WTHT, quello che tu stai dicendo – a me, se non a tuo marito – è che se lui non migliora nel bdsm sarai costretta a farlo con altre persone, e che tuo marito potrebbe imparare a farlo proprio nei locali bdsm dove non vuole andare. Il che ribalta la situazione: rischia di perderti se non ci va.

“Già una volta ha messo a repentaglio il suo matrimonio per poter fare bdsm”, dice Martin. “Suo marito non deve sapere di quell’amante, a mio parere, né diventare il miglior Dom del mondo. Ma ha il dovere di riconoscere che i desideri di lei sono importanti. Una volta stabilito quello, in genere anche il resto si sistema più facilmente. Diventa più facile parlare di monogamia. Del proprio bisogno di essere dominati. Più facile ideare una soluzione”.

Non sto dicendo che per tutte le coppie la soluzione alla noia sia la coppia aperta, e nemmeno lo dice Martin. Ci sono un sacco di ottime ragioni per cui due persone possono preferire che la coppia sia o resti monogama. Ma due persone che si impegnano a rimanere sessualmente esclusive per il resto dei loro giorni, e che al tempo stesso vogliono mantenere una vita sessuale appagante – e chiuse o aperte che siano, le coppie con una vita sessuale appagante hanno più probabilità di rimanere insieme – devono riconoscere che la noia è un nemico letale. E se è vero che la decisione dev’essere condivisa, e che la parola ultimatum fa paura, in certi casi chiamare i rinforzi non solo è il modo migliore per sconfiggere la noia, ma anche l’unico per salvare la coppia.

Un paio di settimane fa ho detto a un marito frustrato che forse, finché i figli erano piccoli, era il caso di parcheggiare la sua passione per il cuckolding. Lo stesso dico a te, WTHT. Ma tuo marito deve quantomeno riconoscere la legittimità dei tuoi desideri, e sforzarsi di più per soddisfarti.

“La cultura eterosessuale tende a identificare il sesso con il coito perché a far godere gli uomini è il coito, e perché ancora privilegiamo il piacere maschile”, dice Martin. “Ma osservato attraverso una lente paritaria, ciò che desidera WTHT non sono ‘preliminari’ o ‘complicazioni’. È sesso, e prima suo marito abbandona questo suo feticismo del coito = sesso, riconoscendo che il piacere di lei vale tanto quanto il suo, prima diventerà per sua moglie un vero compagno”.

Per la cronaca: per avere una vita eccitante non bisogna per forza essere coppia aperta, per essere appagante il BDSM non deve per forza essere complicatissimo per essere appagante, e “serata insieme” non deve per forza coincidere con cena e film. Può anche voler dire fare un salto in un locale BDSM, dove tuo marito avrà la possibilità di imparare, anche solo osservando (per ora), come diventare un Dom migliore.

Potete trovare Wednesday Martin su Twitter: @WednesdayMartin. I suoi libri, blog, video e altro sono disponibili su wednesdaymartin.com.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Questa settimana Dan Savage ripropone una lettera d’archivio, pubblicata su Internazionale il 31 luglio 2019.

Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger. Inviate le vostre domande a mail@savagelove.net.

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