Il 12 ottobre un giudice di Ziguinchor, nel sud del Senegal, ha annullato la rimozione del nome del leader dell’opposizione Ousmane Sonko dalle liste elettorali, decisione che gli impediva di candidarsi alle presidenziali. Lo hanno comunicato gli avvocati e alcuni rappresentanti del partito di Sonko, che attualmente è in prigione.

Gli avvocati hanno assicurato che il loro cliente potrà partecipare alle elezioni previste per febbraio del 2024. Il governo senegalese sta comunque pensando di ricorrere in appello.

La corte di Ziguinchor “ha dichiarato nulla la rimozione di Ousmane Sonko dalle liste elettorali e ha ordinato il suo reintegro, con effetto immediato”, ha detto in un messaggio uno dei suoi difensori.

Il futuro incerto del Senegal 
La democrazia senegalese è sempre più fragile a sette mesi dalle elezioni, dopo che il principale leader dell’opposizione è stato arrestato e il suo partito sciolto.
 

“Il tribunale distrettuale di Ziguinchor ha fatto prevalere la legalità. Nulla giustificava la rimozione del presidente Ousmane Sonko dalle liste elettorali”, ha commentato El Malick Ndiaye, uno degli esponenti del Pastef, il partito di Sonko.

Il 1 giugno il leader dell’opposizione è stato condannato a due anni di carcere, dopo aver rifiutato di comparire a un processo che aveva definito “un complotto per escluderlo dalle elezioni”. È stato condannato in contumacia.

Sonko è stato imprigionato alla fine di luglio per una serie di accuse, tra cui istigazione all’insurrezione, associazione a delinquere in relazione a un progetto terroristico e attentato alla sicurezza dello stato.

Le autorità lo accusano di aver promosso una serie di proteste in cui sono morte diverse persone. L’opposizione, invece, accusa il presidente Macky Sall di voler eliminare un avversario politico, che ha l’appoggio di una parte della popolazione, soprattutto dei più giovani.