Il primo ministro britannico Rishi Sunak. (James Manning, Pool)

Il primo ministro britannico Rishi Sunak sta affrontando una delle settimane più difficili del suo mandato: una parte del suo partito, i conservatori, è infatti contraria al piano del governo sull’immigrazione, che prevede l’espulsione dei migranti che arrivano illegalmente nel paese verso il Ruanda.

Sunak sta cercando di tenere unito il partito alla vigilia di un voto decisivo alla camera dei comuni sul suo progetto di legge contro l’immigrazione, che alcuni deputati di destra non considerano abbastanza duro.

L’11 dicembre sono previste alcune riunioni interne al partito per decidere se sostenere o meno il progetto, che è la nuova versione del piano proposto dall’ex premier Boris Johnson e già bocciato dai giudici britannici.

Senza dare indicazioni di voto, l’influente European research group (Erg), composto da sostenitori di una Brexit radicale, ha affermato in un comunicato che il piano fornisce solo una “soluzione incompleta” al problema dell’immigrazione e non evita “possibili ricorsi”.

Dopo che la corte suprema britannica ha bocciato a novembre il piano precedente, esprimendo preoccupazione per la sicurezza dei migranti espulsi, il nuovo testo afferma esplicitamente che “il Ruanda è un paese sicuro”. Propone inoltre di non applicare alle espulsioni alcune disposizioni della legge britannica sui diritti umani, in modo da evitare nuovi possibili ricorsi.

Il ministro della difesa Grant Shapps ha dichiarato l’11 dicembre a Sky News che il 99,5 per cento dei ricorsi sarebbe bloccato dalla nuova legge.

Ma l’ala destra del partito al potere, guidata dall’ex ministra dell’interno Suella Braverman, potrebbe votare contro la legge.

Questo gruppo di deputati sostiene che Londra dovrebbe ritirarsi dalla Corte europea dei diritti umani (Cedu) e da altri trattati internazionali per evitare possibili ricorsi.

La questione rischia di far implodere la maggioranza, causando le dimissioni di Sunak, a un anno dall’insediamento del premier a Downing street e a pochi mesi dalle elezioni legislative.

Dopo quasi quattordici anni al potere, il Partito conservatore è in netto svantaggio nei sondaggi rispetto all’opposizione laburista.

Sunak e alcuni ministri, tra cui il ministro degli esteri ed ex premier David Cameron, hanno incontrato i deputati conservatori ribelli nel fine settimana per cercare di ottenere il loro sostegno.

“Trattamento più equo per i migranti”

Anche l’ala più moderata del partito, riunita nel gruppo One nation, sta decidendo in queste ore se sostenere il piano di Sunak.

Braverman, destituita da Sunak a novembre, ha affermato che la nuova versione del piano è “destinata al fallimento” e che i conservatori rischiano “una dura sconfitta” nelle elezioni, previste entro gennaio del 2025.

Robert Jenrick, ex sottosegretario di stato all’immigrazione, che avrebbe dovuto presentare il piano in parlamento, si è dimesso il 6 dicembre definendolo “del tutto insufficiente”. Il 10 dicembre ha dichiarato alla Bbc che non l’approverà nella sua forma attuale.

Allo stesso tempo l’11 dicembre varie personalità britanniche, tra cui il presentatore della Bbc ed ex calciatore Gary Lineker e l’attore Brian Cox, hanno definito il piano “estremo” e hanno chiesto “un trattamento più equo per i migranti”.

Nel 2022 un primo volo diretto in Ruanda era stato cancellato all’ultimo momento in seguito a una sentenza della Cedu.

Quasi trentamila persone hanno compiuto la traversata della Manica dall’inizio dell’anno, dopo le 45mila del 2022.