Il 18 gennaio la procura russa ha chiesto quasi cinque anni di prigione per “estremismo” per Igor Girkin, un nazionalista e veterano dei combattimenti in Ucraina fin dal 2014, diventato poi un critico del Cremlino.
Girkin, noto come “Strelkov”, ex comandante dei separatisti filorussi nell’est dell’Ucraina, ha sostenuto l’invasione nel febbraio 2022 per poi cominciare a denunciare su Telegram l’incompetenza delle autorità russe.
È arrivato a contestare direttamente anche il presidente Vladimir Putin.
“Il procuratore ha chiesto quattro anni e undici mesi di prigione per Igor Strelkov”, hanno scritto i sostenitori dell’imputato su Telegram.
Il processo si sta svolgendo a porte chiuse.
“Russia governata da un perdente”
Girkin è stato arrestato nel luglio 2023, un mese dopo il tentativo fallito di ribellione di Evgenij Prigožin, capo del gruppo Wagner, rimasto ucciso nell’esplosione dell’aereo su cui viaggiava ad agosto.
I blogger nazionalisti sono tra i pochi a cui è ancora permesso criticare le autorità, purché non oltrepassino certi limiti.
In uno dei suoi ultimi messaggi prima dell’arresto, Girkin ha scritto che “la Russia è governata da un perdente” e che non avrebbe sopportato “altri sei anni con questo codardo al potere”.
Indagato per “estremismo”, alla fine di agosto ha comunque annunciato la sua candidatura alle elezioni presidenziali di marzo.
Nella primavera del 2014 Girkin, 53 anni, era diventato uno dei più importanti comandanti militari dei separatisti filorussi in guerra contro il governo ucraino, con il sostegno di Mosca.
Ex colonnello dell’Fsb, i servizi segreti russi, ha organizzato le prime milizie armate e ha governato la roccaforte separatista di Sloviansk con il pugno di ferro, diventando poi ministro della difesa dell’autoproclamata repubblica di Donetsk.
Nell’agosto 2014 ha dato le dimissioni in circostanze misteriose, prima di tornare in Russia.
Nel novembre 2022 la giustizia olandese l’ha condannato in contumacia all’ergastolo per omicidio e per il suo ruolo nell’abbattimento, avvenuto nell’est dell’Ucraina nel luglio 2014, del volo Mh17 della Malaysia Airlines, che ha causato la morte di 298 persone.