Il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) ha tenuto “con successo” un congresso per il suo scioglimento, una decisione storica che potrebbe mettere fine a un conflitto che ha causato quasi 40mila morti in Turchia.

Secondo l’agenzia filocurda Anf, il congresso si è svolto dal 5 al 7 maggio sui monti Qandil, nel nord dell’Iraq, dove ha sede il comando militare del Pkk.

“Il dodicesimo congresso del Pkk si è riunito con successo su richiesta del leader Abdullah Öcalan, salutandolo con nostalgia e rispetto”, ha riferito l’agenzia.

Un comunicato della presidenza del congresso citato dall’agenzia afferma che “sono state prese decisioni cruciali sulle attività del Pkk, accogliendo l’appello di Öcalan”.

Il 27 febbraio Öcalan, leader storico del Pkk, aveva invitato il gruppo a deporre le armi e sciogliersi.

L’appello di Öcalan, 76 anni, detenuto da 26 sull’isola-prigione di İmralı, al largo di Istanbul, aveva fatto seguito a una mediazione avviata in autunno da un alleato del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, il nazionalista Devlet Bahçeli, tramite il partito filocurdo Dem.

Il Pkk aveva risposto positivamente all’appello di Öcalan il 1 marzo, proclamando un cessate il fuoco unilaterale.

Dopo aver salutato “un’opportunità storica per la pace”, Erdoğan aveva fatto sapere che le forze di sicurezza avrebbero continuato a colpire il Pkk “finché le promesse non saranno mantenute”.

A metà marzo il Pkk aveva dichiarato di non potersi riunire a causa dei continui bombardamenti turchi contro le sue posizioni.

La sorte di Öcalan

Non è chiaro quale sarà la sorte di Öcalan, ma un funzionario del partito al potere Akp ha lasciato intendere che la sua detenzione sarà “alleggerita”, senza però menzionare un possibile rilascio, secondo il quotidiano filogovernativo Türkiye.

L’Iraq ha chiesto il ritiro totale dell’esercito turco e dei combattenti del Pkk dal suo territorio in caso di accordo di pace.