La difesa civile palestinese ha affermato che almeno 44 persone sono morte il 20 maggio nei bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza, in un momento in cui Israele sta intensificando la sua offensiva di terra.

“I soccorritori hanno portato negli ospedali i corpi di almeno 44 persone, in grande maggioranza donne e bambini, oltre a decine di feriti, in seguito ai nuovi massacri compiuti dalle forze d’occupazione in varie aree della Striscia di Gaza”, ha dichiarato all’Afp Mahmoud Bassal, portavoce della difesa civile.

Bassal ha riferito che otto persone sono state uccise in un attacco contro una scuola che ospitava sfollati a Gaza, dodici in un attacco contro una casa a Deir al Balah, quindici in un attacco contro una stazione di servizio ai margini del campo profughi di Nuseirat e nove in un attacco contro il campo profughi di Jabalia.

Dopo aver richiamato decine di migliaia di riservisti, il 17 maggio Israele aveva intensificato la sua offensiva di terra nella Striscia di Gaza, con l’obiettivo dichiarato di “distruggere Hamas e liberare gli ostaggi”.

“Assumeremo il controllo di tutto il territorio”, ha dichiarato il 19 maggio il primo ministro Benjamin Netanyahu, che il giorno prima aveva autorizzato una ripresa limitata della consegna degli aiuti umanitari agli abitanti di Gaza, che era bloccata dal 2 marzo.

Sottoposto a forti pressioni da parte degli Stati Uniti e di alcuni paesi europei, Netanyahu ha citato “motivi diplomatici” per giustificare la decisione di sbloccare alcuni aiuti, che era stata criticata dal ministro della sicurezza interna Itamar Ben Gvir, un esponente dell’estrema destra.

Ma l’ingresso il 19 maggio di un numero limitato di camion che trasportavano, tra le altre cose, alimenti per bambini, non ha fugato i timori delle Nazioni Unite e di molte ong, che denunciano da mesi il rischio di una grave carestia.

“È solo una goccia nel mare, un modo per evitare le critiche dicendo di aver sbloccato gli aiuti”, ha dichiarato Claire Nicolet di Medici senza frontiere (Msf).

“Due milioni di persone stanno morendo di fame, mentre tonnellate di cibo sono bloccate al confine”, ha denunciato l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

In una dichiarazione congiunta, il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Keir Starmer e il premier canadese Mark Carney hanno avvertito il 19 maggio che “non resteranno a guardare” di fronte alle “azioni scandalose” del governo israeliano nella Striscia di Gaza.