Il gruppo ribelle M23, sostenuto dall’esercito ruandese, sta avanzando nell’est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc) e minaccia ormai la città di Uvira, vicino al confine con il Burundi. Centinaia di soldati congolesi e burundesi si stanno rifugiando oltre il confine.
Il ministero degli esteri burundese ha denunciato in un comunicato “attacchi nel territorio del Burundi” e “l’atteggiamento bellicoso del Ruanda”. Secondo fonti militari contattate dall’Afp, negli ultimi giorni colpi d’artiglieria sono stati sparati su entrambi i lati del confine tra la Rdc e il Burundi.
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L’avanzata dell’M23 e l’intensificazione dei combattimenti nell’est della Rdc, una regione ricca di risorse naturali al confine con il Ruanda, minacciano un accordo di pace tra Kinshasa e Kigali, firmato pochi giorni fa a Washington, che il presidente statunitense Donald Trump aveva definito “un miracolo”.
Il 4 dicembre il presidente congolese Félix Tshisekedi e il suo collega ruandese Paul Kagame avevano firmato un accordo di pace che prevede, tra le altre cose, una serie di patti bilaterali per garantire agli Stati Uniti lo sfruttamento di minerali strategici.
Ma da circa una settimana si sono intensificati i combattimenti nella provincia del Sud Kivu tra l’M23, che secondo le Nazioni Unite è sostenuto da Kigali, e l’esercito congolese, affiancato dai soldati del Burundi.
Un ufficiale dell’esercito burundese ha riferito di “un gran numero di militari congolesi e burundesi in fuga, che stanno attraversando il confine tra Rdc e Burundi”.
La mattina dell’8 dicembre, in un discorso alla nazione a Kinshasa, Tshisekedi ha dichiarato che “il Ruanda sta violando i suoi impegni nonostante l’accordo di pace appena firmato”.
Secondo fonti militari, i combattimenti infuriano a una trentina di chilometri da Uvira, l’ultima grande città del Sud Kivu ancora controllata dall’esercito.
La conquista della città da parte dell’M23 interromperebbe i collegamenti tra il Burundi e la parte della Rdc ancora nelle mani del governo centrale.
Nel gennaio scorso l’M23 si era impadronito di vaste aree delle province congolesi del Nord e del Sud Kivu, compresi i rispettivi capoluoghi Goma e Bukavu.
Intanto, il 7 dicembre il Comitato internazionale della croce rossa ha avvertito che la ripresa dei combattimenti ha costretto migliaia di persone a lasciare le loro case.