Il 10 dicembre centinaia di agricoltori, affiancati da pescatori, hanno bloccato un porto commerciale greco e ampliato dei blocchi stradali per chiedere al governo, tra le altre cose, di versare dei sussidi europei che sono in ritardo a causa di una grande frode.

Per ore decine di trattori hanno stazionato sulla banchina del porto di Volos, nel centroest della Grecia, ostacolando il passaggio di persone e merci, ha riferito un fotografo dell’Afp.

Gli agricoltori hanno poi liberato la banchina nel primo pomeriggio.

Nel porto di Volos, punto d’accesso alle pianure agricole della Grecia centrale, è stato esposto uno striscione che denuncia l’inazione del governo di fronte alle difficoltà di agricoltori e pescatori.

“La pesca non è più un’attività redditizia in Grecia”, ha dichiarato all’Afp Panayiotis Perrakis, presidente dell’unione dei pescatori della prefettura della Magnesia, di cui Volos è il capoluogo.

Perrakis ha citato in particolare gli alti prezzi del carburante e le perdite subite dal settore ittico dopo il passaggio di due tempeste, una delle quali particolarmente devastante nel 2023.

Altrove decine di migliaia di trattori continuano a bloccare molte delle strade principali del paese, nell’ambito di un movimento di protesta cominciato alla fine di novembre.

“Ci devono dire se possiamo continuare a produrre alimenti di qualità”, ha dichiarato all’Afp Dimitris Loufopoulos, un produttore di grano di 37 anni, aggiungendo che “il problema riguarda tutta l’Europa, non solo la Grecia”.

Anche i valichi di frontiera nel nord del paese continuano a rimanere chiusi almeno quattro ore al giorno, ostacolando i collegamenti con la Macedonia del Nord, la Bulgaria e la Turchia.

In un momento in cui il governo conservatore guidato da Kyriakos Mītsotakīs è sotto forte pressione, il portavoce dell’esecutivo Pavlos Marinakis ha nuovamente invitato i rappresentanti degli agricoltori al dialogo.

Il 10 dicembre è prevista una riunione d’emergenza del governo, ha riferito l’emittente pubblica Ert.

Gli agricoltori chiedono in particolare il pagamento dei sussidi europei, in ritardo a causa di una grande frode su cui sta indagando la procura europea.

Atene ha promesso di stanziare fondi supplementari per gli agricoltori, in difficoltà anche a causa del calo dei prezzi dei loro prodotti, dell’aumento dei costi dell’energia e di un’epidemia di vaiolo ovino.

“Il primo ministro deve fornire soluzioni concrete, non fare promesse”, ha dichiarato su Ert Yorgos Terzakis, leader degli allevatori della Magnesia.

L’8 dicembre la mobilitazione si era allargata con l’occupazione degli aeroporti internazionali dell’isola di Creta (sud) e una serie di scontri tra forze di sicurezza e manifestanti.

In Grecia il settore agricolo è in declino e rappresenta ormai solo il 4 per cento del pil, secondo i dati del 2023.