25 aprile

Il 25 aprile si festeggia la fine dell’occupazione tedesca in Italia, del regime fascista e della seconda guerra mondiale e la vittoria delle forze che hanno partecipato alla resistenza.

Cartoline da Milano

Flavio Marziano, disegnatore e avvocato, è nato a Catanzaro nel 1966 e vive a Bologna. La sua ultima storia Gli appunti di Pavarini è uscita nel libro collettivo RiparAzioni... Leggi

Corteo resistente

Migliaia di persone hanno partecipato al corteo promosso dai centri sociali e dai gruppi antifascisti a Bologna per ricordare la liberazione dal nazifascismo. Dopo giorni... Leggi

Correzione di rotta

◆ C’era, sei mesi fa, chi si diceva sicuro che la prassi di governo avrebbe addomesticato Giorgia Meloni e camerati. Non pare che le cose stiano andando così. Anche se... Leggi

Cartoline dal 25 aprile

Di Flavio Marziano. Leggi

Il ruolo rimosso delle donne nella resistenza

Per lungo tempo c’è stato una specie di silenzio sulla partecipazione delle donne alla guerra di liberazione dal nazifascismo. Leggi

Lungo la linea gotica

Con il progetto Grüne Linie il fotografo Giancarlo Barzagli è andato alla ricerca dei segni della Resistenza in una piccola valle dell’Appennino toscoromagnolo. Leggi

I partigiani perduti

Ogni anno l’Italia celebra la liberazione dal nazifascismo. Ma la memoria storica non è condivisa e il vero spirito della resistenza è svanito da tempo. Un articolo di David Broder, dall’archivio di Internazionale. Leggi

Gli antifascisti di domani

Secondo un luogo comune, tra le ragazze e i ragazzi prevale il disimpegno. Invece, da Milano a Palermo, tanti si richiamano all’antifascismo, declinandolo in lotte nuove. Leggi

Le libere donne della resistenza

Il ruolo delle donne nella resistenza tocca molti altri aspetti della guerra partigiana e segna l’inizio dell’emancipazione femminile. Leggi

I volti della Resistenza

“Guardate, guardate e datevi il tempo che serve per poter entrare dentro una storia”. I ritratti dei Partigiani di un’altra Europa di Danilo De Marco. Leggi

Ricorrenze e ignoranza colpevole

Se qualcuno confonde la ricorrenza della liberazione, il 25 aprile, con la festa della donna, del papà o altre amenità, è molto semplice: vuol dire che nessuno gliel’ha raccontata. E ne abbiamo avuto testimonianza dalle interviste ascoltate in tv. Leggi

Bella ciao
La resistenza perfetta

Piemonte occidentale, 1943-1945. Dopo l’8 settembre, attorno al palas dei conti Malingri si affollano le prime formazioni partigiane: il laboratorio della resistenza, qui come altrove, si mette in moto e trova in quel castello un luogo di supporto e insieme uno spazio di dialogo su quanto sta accadendo. Leggi

Perché festeggio il 25 aprile

La prima cosa che andrebbe festeggiata settant’anni dopo è la capacità che individui spesso isolati hanno avuto di liberare anzitutto se stessi, di sottrarsi all’inquinamento delle menti e dei valori, di negare finalmente la rete di menzogne e seduzioni che sorregge ogni regime. Di ribellarsi, diremmo noi oggi, al Pensiero Unico. Qualche tempo fa ho sentito ricordare da un operaio protagonista degli scioperi che anticiparono la caduta del fascismo una verità semplice e fondamentale: “Mica eravamo stati a scuola di antifascismo, noi”. Leggi

I luoghi della resistenza a Roma, oggi

A Roma la resistenza comincia l’8 settembre 1943 e finisce il 4 giugno 1944. Dal centro alla periferia, da via Rasella al Quadraro, sono tante le storie e i luoghi delle lotte dei partigiani. Leggi

La normalità del 25 aprile

Conoscevo due partigiani. Si chiamavano Luciano e Renato e parlavano raramente della loro esperienza. Quando lo facevano, raccontavano i fatti. Leggi

Non c’è Liberazione senza antifascismo

Sul giorno della liberazione si possono suggerire sguardi diversi. Una visione che sottragga la celebrazione alla melassa dei buoni sentimenti. Leggi

I giorni della festa

Nell’articolo a pagina 34 dello scorso numero si racconta che il presidente del consiglio Enrico Letta il 25 aprile ha accompagnato i figli a scuola. Ma il 25 aprile è festa nazionale. Leggi

Lo stato d’eccezione

Tra il 29 settembre e il 5 ottobre del 1944 a Marzabotto, in provincia di Bologna, le truppe naziste guidate dal maggiore Walter Reder uccisero 770 persone, tra cui molti bambini. Negli anni l'eccidio è diventato famoso come la strage di Marzabotto, ma in realtà si svolse anche nei comuni di Grizzana Morandi e Monzuno. Leggi

Abbonati a Internazionale per leggere l’articolo.
Gli abbonati hanno accesso a tutti gli articoli, i video e i reportage pubblicati sul sito.
Sostieni Internazionale
Vogliamo garantire un’informazione di qualità anche online. Con il tuo contributo potremo tenere il sito di Internazionale libero e accessibile a tutti.