27 giugno 2019 11:18

“Ho deciso di entrare in porto a Lampedusa. So cosa rischio, ma i 42 naufraghi a bordo sono allo stremo. Li porto in salvo”, con queste parole la comandante della nave SeaWatch 3 Carola Rackete nel pomeriggio del 26 giugno ha deciso di violare il divieto di entrare nelle acque italiane emesso dal ministro dell’interno Matteo Salvini dopo il decreto sicurezza bis. Rischia una multa da diecimila a 50mila euro e un’indagine contro di lei per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina o per il rifiuto di obbedire all’alt intimato dalle navi della guardia di finanza.

A tre miglia dalle coste di Lampedusa infatti Rackete ha rifiutato di fermarsi e ha tenuto la rotta verso l’isola. In serata le autorità italiane sono salite a bordo, ma non hanno dato l’autorizzazione allo sbarco. “Le autorità italiane sono salite a bordo impedendoci di attraccare. Hanno controllato la nave e i passaporti dell’equipaggio e ora attendono istruzioni dai loro superiori. Io spero veramente che facciano scendere presto i migranti soccorsi”, ha raccontato Rackete su Twitter. Cosa può succedere ora? Le risposte del legale della SeaWatch, Alessandro Gamberini.

E ora?
Credo che se l’autorità amministrativa non darà l’autorizzazione allo sbarco, prima o poi sarà l’autorità giudiziaria a darla.

Di che potrebbe essere accusata la comandante?
Carola Rackete potrebbe essere accusata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ma per il momento non è stata aperta alcuna inchiesta giudiziaria. D’altro canto tutto è avvenuto alla luce del sole e anche in passato questo tipo di accuse è stato archiviato. Un’altra accusa che potrebbero muovere contro la comandante è quella di non essersi fermata all’alt delle autorità italiane.

E per quanto riguarda la multa?
Sul piano amministrativo, il decreto sicurezza bis implica una multa pecuniaria da diecimila a 50mila euro a carico della comandante. Vedremo che sanzione le faranno, dipenderà anche dal numero di persone che sono a bordo. Non sono tante, quindi la sanzione non potrà essere il massimo. Il sequestro della nave invece non è possibile, perché il decreto sicurezza bis prevede il sequestro solo in caso di reiterazione del reato. Non è questo il caso, la reiterazione non c’è.

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