25 febbraio 2020 13:38

Il 25 febbraio la giuria del World press photo (Wpp), il più importante premio fotogiornalistico del mondo, ha annunciato i finalisti della nona edizione del Digital storytelling contest, concorso dedicato alle migliori forme di visual journalism realizzate con l’uso della tecnologia digitale. Lo scorso anno la fondazione del Wpp ha introdotto due premi: progetto interattivo dell’anno e video online dell’anno. Nel 2019 hanno vinto nelle rispettive categorie The last generation e The legacy of the ‘zero tolerance’ policy: traumatized children with no access to treatment.

In questa edizione hanno partecipato al concorso 287 produzioni: 81 progetti interattivi, 118 video brevi e 88 video lunghi. La giuria indipendente, presieduta dalla giornalista del Washington Post Zoeann Murphy, ha selezionato nove finalisti provenienti da otto paesi diversi: Canada, Cina, Germania, India, Irlanda, Sudafrica, Regno Unito e Stati Uniti. Ai vincitori, che saranno annunciati il 16 aprile ad Amsterdam, sarà assegnato un premio di 10mila euro.

Progetto interattivo dell’anno

Il premio è dedicato alle produzioni, diverse dai video, che creano un’esperienza immersiva e innovativa per gli utenti. Per questa categoria la giuria ha selezionato tre progetti:

Battleground PolyU, DJ Clark/China Daily
Cina, video 360 gradi
Nel novembre del 2019 le proteste a Hong Kong hanno raggiunto l’apice quando un manifestante è stato colpito da un agente delle forze di sicurezza. Gli studenti hanno cominciato a occupare le università e le strade in diverse città, ma la tensione è salita in modo particolare all’università politecnica di Hong Kong (PolyU). Questo video girato a 360 gradi racconta cinque giorni di proteste dentro e fuori dal campus universitario. Si può vedere sul canale YouTube del China Daily.

Il trailer del progetto Battleground PolyU


Common ground, Darren Emerson/East City Films
Regno Unito, realtà virtuale
È un viaggio immersivo nella storia, nella politica e nel lato umano della crisi del sistema abitativo britannico. Attraverso l’uso di strumenti digitali diversi – 360 gradi, fotogrammetria, modellazione 3D e interattività – gli utenti entrano tra i blocchi di cemento del più grande complesso di edilizia popolare in Europa, l’Aylesbury Estate, per scoprirne la nascita e la sua controversa riqualificazione. Il documentario mette in discussione il concetto stesso di comunità, esaminando la frustrazione della classe lavoratrice e il senso di tradimento vissuto dai residenti. Non si può vedere online.

Il trailer del progetto Common ground


River of forgiveness, Helios Design Labs
Canada, webdoc
Il progetto segue la storia della popolazione indigena Dehcho Dené che vive nel nordovest del Canada. Nel 2018 dodici Dené si sono avventurati in questi territori selvaggi per riscoprire uno stile di vita più a contatto con la natura. Attraverso l’uso di diversi elementi audiovisivi, River of forgiveness porta lo spettatore in uno straordinario viaggio di resilienza, nato dalle ceneri del colonialismo. Il webdoc si può vedere su riverofforgiveness.com, il documentario non si trova online.

Il trailer del progetto River of forgiveness


Video online dell’anno

Il premio è dedicato al miglior video prodotto per il web, che racconta una storia avvincente e d’impatto. Per questa categoria la giuria ha scelto tre video, partendo da una selezione di sei documentari, tre brevi e tre lunghi.

‘It’s mutilation’: the police in Chile are blinding protesters, The New York Times
Stati Uniti, 6 minuti
Quando, nell’ottobre del 2019, sono scoppiate le proteste in Cile, la polizia ha reagito violentemente sparando sulla folla proiettili di gomma. Circa 3500 persone sono state ferite, di queste molte hanno subìto gravi lesioni agli occhi. Il video porta l’utente in un’unità ospedaliera di Santiago che si occupa di traumi oculari, mettendo a nudo gli abusi di potere delle forze dell’ordine e il punto di vista di chi lotta per la democrazia e la giustizia. Il video si può vedere sul sito del New York Times.

Il trailer di ‘It’s mutilation’: the police in Chile are blinding protesters


A different kind of force – policing mental illness, Ed Ou/Kitra Cahana
Stati Uniti, 124 minuti
Gli agenti delle forze dell’ordine statunitensi sono i primi a rispondere alle emergenze che coinvolgono persone affette da malattie mentali, anche se spesso non sono preparati per affrontare situazioni di questo tipo. Ma nel dipartimento di polizia di San Antonio c’è un’unità speciale addestrata specificamente per gestire queste chiamate. Il documentario analizza le complesse relazioni tra le persone che vivono con le malattie mentali, le loro famiglie e gli agenti di polizia. Si può vedere sul canale YouTube dell’Nbc.

Il trailer di A different kind of force – policing mental illness


Scenes from a dry city, Francois Verster/Simon Wood/Field of vision
Sudafrica, 12 minuti
Cosa succede quando una grande area metropolitana esaurisce l’acqua? Questa domanda sta diventando sempre più urgente per i 4,5 milioni di abitanti di Città del Capo, in Sudafrica. La città vive una grave emergenza idrica dall’inizio del 2017, quando il governo municipale ha iniziato a chiedere ai residenti di non sprecare l’acqua. Il documentario mostra come la carenza idrica ha inasprito le disuguaglianze sociali, offrendo una forte rappresentazione degli effetti del cambiamento climatico sulla società. È disponibile sul canale Vimeo di Field of vision.

Il trailer di Scenes from a dry city


I tre finalisti per il video online dell’anno sono stati scelti a partire da una selezione di sei documentari, tre brevi e tre lunghi. I sei lavori si contenderanno poi anche il primo, il secondo e il terzo posto nelle rispettive categorie, basate sulla lunghezza dei documentari.

Documentari lunghi:

Documentari brevi:

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