19 luglio 2018 14:55

Gentile bibliopatologo,
da qualche anno ho fatto un voto con me stessa: leggere solo libri degni di essere letti. Il tempo che impiego a leggere è prezioso, lo ritengo un investimento in qualcosa che mi fa crescere e mi migliora, perciò non lo posso sprecare con autori mediocri e letteratura spicciola. Ora questa situazione ha una grossa implicazione: non riesco a rileggere nessun libro. Ma più leggo libri più vorrei rileggerne, per riassaporarli o anche solo ritrovare sfumature che con gli anni si perdono. Però non posso, perché significherebbe sottrarre tempo ad altri meravigliosi libri che potrei leggere. Esiste una cura per uscire da questa situazione? La ringrazio per l’attenzione (e non perda tempo a rileggere questa mia email!).

–Elisa

Cara Elisa,
il tuo è un tipico problema economico di allocazione delle risorse. Hai a disposizione una quantità limitata di tempo e una quantità virtualmente illimitata di libri: come ripartire le tue ore e la tua attenzione di lettrice nel modo più soddisfacente? Dai risultati deludenti del tuo voto con te stessa, come tu lo chiami – io più laicamente preferisco chiamarlo il tuo metodo – è facile dedurre che il problema è mal posto, perché la logica economica non si presta altrettanto bene a tutti i campi.

In una celebre puntata di Seinfeld, la protagonista, Elaine, scopre che il suo sistema anticoncezionale preferito, la spugna, è stato appena ritirato dal commercio. Si lancia allora in una caccia disperata per accaparrarsi gli ultimi esemplari in vendita, e finalmente trova un farmacista che ha ancora in magazzino una scatola intera di Today Sponge (erano in effetti state tolte dal mercato statunitense nel 1994, l’anno prima della messa in onda).

Certo, uno scatolone contiene decine di spugne, ma è pur sempre una risorsa esauribile. Da questo momento in poi, Elaine dovrà sottoporre i suoi candidati amanti a una selezione rigorosa, per stabilire se siano, come lei dice, sponge worthy, degni di investirci una spugna. Il suo compagno del momento è così sottoposto a una specie di colloquio di lavoro: le garantisce che gestisce un’impresa ben avviata, che mangia sano, si allena, ha le analisi del sangue a posto ed è anche bravo a letto. Lei gli estorce comunque la promessa di sfoltirsi le basette. L’affare è concluso.

E qui veniamo al tuo problema, cara Elisa. Perché la mattina dopo, quando si svegliano, lui vorrebbe farlo ancora. Ma lei lo blocca subito, per considerazioni di razionalità economica: le dispiace tanto, spiega pacatamante, ma non può permettersi di sprecare ben due spugne anticoncezionali per lo stesso uomo. Curiosità: l’economista indiano-americano Avinash Dixit si è ispirato a questo episodio di Seinfeld per un paper sulla option value nell’analisi costi-benefici.

Sostituisci l’uomo sponge worthy con il libro degno di essere letto, o worth reading, e avrai il tuo caso, e l’errore di fondo del tuo voto, che è a ben vedere un malcelato voto di castità. Perché non c’è nulla di meno erotico, di più mentalmente frigido, di quell’intervista professionale per selezionare un amante in base alle sue caratteristiche autocertificate. Lo stesso vale per gli amanti di carta. Sei stata bene a letto con Il bell’Antonio di Vitaliano Brancati o con Il professore di desiderio di Philip Roth? Bene, dagli una seconda volta la tua attenzione, o una terza.

L’allocazione razionale delle risorse, in campi come questo, c’entra poco. Concediti tutti gli sprechi che ti suggerisce il capriccio, datti pure alla lussuria letteraria – anche perché, come insegnava Montesquieu, bisogna perdere metà del proprio tempo per poter impiegare utilmente l’altra. Vale anche per il tempo di lettura.

Il bibliopatologo risponde è una rubrica di posta sulle perversioni culturali. Se volete sottoporre i vostri casi, scrivete a g.vitiello@internazionale.it

Dal 5 al 7 ottobre Guido Vitiello terrà un workshop sull’arte della recensione al festival di Internazionale a Ferrara.

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