Ci consideriamo genitori progressisti e cerchiamo di comunicare a nostra figlia di dieci anni e a nostro figlio di otto l’importanza di non dividere il mondo in “cose da femmina e cose da maschio”. Eppure, per la loro mezz’ora di cartoni, Emma sceglie programmi pieni di stereotipi in cui la donna ha sempre bisogno del ragazzo per uscire dalle situazioni, e Noah adora dei supereroi che passano il tempo a distribuire razzi e pugni a destra e a sinistra. Cosa sbagliamo?–Ramona e Mattias

Alla loro età i vostri figli sono in grado di capire cosa sia il maschilismo e come dividere tutto in cose da maschio e da femmina serva a gettare le basi per la discriminazione delle donne. Spiegategli questo: quando saranno adulti, se faranno lo stesso lavoro, Emma sarà pagata meno di Noah.

Spingere le bambine a vestirsi di rosa o guardare i cartoni delle principesse è l’inizio di un processo che le porta verso l’essere considerate inferiori ai maschi. Se questi discorsi li fate già, ciò a cui dovete stare attenti sono gli automatismi che si perpetuano in modo insidioso e inconsapevole.

Quando parlo di parità di genere a un evento pubblico, chiedo alle donne presenti che hanno almeno un’auto in famiglia, di alzare la mano. Poi, chiedo a quelle donne di tenere la mano alzata se, quando prendono l’auto con tutta la famiglia, guidano loro.

L’ultima volta ne è rimasta alzata solo una: “Guido io perché mio marito è disabile”, mi ha spiegato. Il modo in cui dividete i ruoli in casa è il modo più immediato di trasmettere la parità dei ruoli ai figli.

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Questo articolo è uscito sul numero 1482 di Internazionale, a pagina 16. Compra questo numero | Abbonati