Sappiamo poco degli arresti e delle altre misure prese dal governo giordano dopo la fallita congiura di palazzo che ha coinvolto alcuni funzionari, tra cui il fratellastro del re Abdallah II, Hamza bin Hussein. Non è stata una nuova primavera araba, anche se potrebbe essercene una in futuro. Il paese continua a cavarsela a livello economico e politico, senza terribili fallimenti né gloriosi successi: un bicchiere che può essere considerato mezzo pieno o mezzo vuoto.

L’idea che sia mezzo vuoto è stata dominante. Piccola e senza risorse naturali, la Giordania non è in grado di sopravvivere senza aiuti dagli stati del golfo Persico e dall’occidente. Non ha mai trovato la formula per diventare un’economia competitiva e ha livelli cronicamente alti di povertà e disoccupazione. Re Abdallah II e suo padre prima di lui hanno indossato il loro autoritarismo con leggerezza, ma la Giordania non è neppure lontanamente libera e democratica. La Intelligence unit dell’Economist lo considera un regime autoritario come l’Iraq e l’Algeria. I cittadini non hanno modi concreti per esprimere il malcontento o cambiare le cose.

Ma l’idea che sia mezzo pieno non va scartata. Abdallah II e il padre Hussein sono riusciti a mantenere il regno stabile attraverso vari sconvolgimenti, come il settembre nero e le primavere arabe. Hanno sfruttato il ruolo di paese strategico nella regione per ottenere finanziamenti, tra cui 1,4 miliardi di dollari dagli Stati Uniti l’anno scorso, e centinaia di milioni in aiuti ai rifugiati.

Gli ultimi anni sono stati particolarmente difficili per il paese, ma Abdallah finora se l’è cavata, nella miglior tradizione della famiglia reale hashemita. Le primavere arabe hanno costretto Amman a occuparsi di circa 750mila rifugiati, la maggior parte provenienti dalla Siria. Gli abitanti senza cittadinanza in Giordania sono quasi metà della popolazione. Molti sono integrati nell’economia, ma non si può contare sul fatto che in tempi difficili sostengano il regime. Intanto l’economia cresce troppo lentamente. Da una media del 5,1 per cento all’anno nel periodo tra il 2000 e il 2015, è scesa al 2 per cento in ciascuno dei tre anni precedenti la pandemia. Secondo un sondaggio di Arab barometer la sfiducia verso il governo e lo sdegno per la sua corruzione sono cresciuti.

Da sapere
Mediazione dopo la crisi

◆ Il 3 aprile 2021 Hamza bin Hussein, ex principe ereditario e fratellastro del re Abdallah II è stato accusato di complottare contro il governo. Alcuni alti funzionari sono stati arrestati. In un video il principe Hamza ha denunciato di essere agli arresti domiciliari e ha negato il suo coinvolgimento in un complotto contro il re, accusando però il governo di essere corrotto, incompetente e autoritario. In seguito a una mediazione avvenuta all’interno della famiglia reale, il 5 aprile Hamza ha giurato fedeltà alla corona e alla costituzione. Bbc


Poca rilevanza

La Giordania era vicina al precipizio e la pandemia l’ha spinta ancora più sull’orlo. Nel 2020 il governo ha imposto misure draconiane per contenere la pandemia, ma negli ultimi mesi il contagio è aumentato. Il piano vaccinale va a rilento e solo il 2 per cento della popolazione ha ricevuto la propria dose. Il governo si è indebitato e il paese ha poche probabilità di riprendersi a breve dalla recessione: il Fondo monetario internazionale stima la crescita di quest’anno al 2,5 per cento. Anche quando la pandemia sarà finita nella migliore delle ipotesi l’economia tornerà alle fiacche prestazioni degli anni passati.

Inoltre il contesto politico è peggiorato a causa degli accordi di normalizzazione tra Israele e alcuni paesi arabi. La Giordania resta un partner importante per Israele e Stati Uniti, ma sta perdendo rilevanza ora che Israele ha nuovi amici, più influenti, nel Golfo. Per Abdallah sarà più difficile ottenere aiuti. Il re dovrà affrontare enormi sfide. Ma potendo contare su un governo stabile, sulla vicinanza all’economia israeliana e all’Europa e su un discreto livello di capitale umano potremo assistere al giorno in cui, anche se il calice della Giordania non dovesse traboccare, sarà più che mezzo pieno. ◆ fdl

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1404 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati