08 giugno 2016 09:29

Il 7 giugno Hillary Clinton ha rivendicato la vittoria per la nomination alla Casa Bianca, una vittoria “storica” per una donna e un grande cambiamento per gli Stati Uniti. “Grazie a voi abbiamo fatto un passo importante. È la prima volta nella storia del nostro paese che una donna è nominata da uno dei grandi partiti nazionali”, ha dichiarato davanti ai suoi sostenitori folli di gioia a Brooklyn (New York).

La moglie dell’ex presidente Bill Clinton, ex senatrice ed ex capo della diplomazia statunitense, ha teso la mano al suo rivale delle primarie, il senatore del Vermont Bernie Sanders, in un momento in cui si pone il problema dell’unione della sinistra. E la candidata si è lanciata in una dura critica a Donald Trump, il suo avversario repubblicano alle presidenziali dell’8 novembre. “Quando Trump dice che un serio giudice nato nell’Indiana non può fare il suo lavoro a causa delle sue origini messicane o scherza su un reporter disabile o definisce le donne delle scrofe, ciò va contro tutto quello in cui crediamo”, ha detto Hillary Clinton tra gli applausi.

Sanders e l’incertezza della California

Durante la serata i risultati dell’ultimo “super martedì” delle primarie sono cominciati ad arrivare nei sei stati. Hillary Clinton ha vinto le elezioni in New Jersey, ma la suspense riguarda la California, dove Sanders vuole ottenere una vittoria simbolica.

Trump aveva attaccato preventivamente la candidata democratica durante un discorso di una decina di minuti dopo aver giocato a golf a Briarcliff Manor, vicino a New York, annunciando la campagna di distruzione personale che vuole lanciare contro Clinton. Ha dato appuntamento al 13 giugno per un discorso antiClinton. “I Clinton sono diventati dei consumati maestri nell’arte dell’arricchimento personale”, ha affermato evocando i finanziamenti della fondazione Clinton.

Secondo le stime di diversi mezzi d’informazione, Hillary Clinton aveva già ottenuto il 6 giugno la maggioranza richiesta dei delegati che le garantivano l’investitura. Ma l’ex senatrice, che non voleva demotivare i suoi elettori, aveva evitato di gridare vittoria. Ancora però non si sa come hanno votato gli elettori in California, dove Sanders spera di arrivare primo per poter giustificare la continuazione della sua campagna.

(Traduzione di Andrea De Ritis)

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