28 giugno 2016 12:27

Ogni anno nello stesso periodo le colline del nordest del Madagascar si riempiono di una fragranza molto intensa e riconoscibile. Impossibile non sentirla, impregna gli abiti e i capelli, e stordisce chi non è abituato. Questo odore aleggia per le strade di Sambava, sulla costa nordorientale dell’isola, soprattutto vicino ai depositi dove è immagazzinata la spezia prima di cominciare il suo viaggio in giro per il mondo. È la stagione della raccolta della vaniglia.

Il Madagascar è famoso per la vaniglia, la seconda spezia più cara al mondo dopo lo zafferano. Circa l’80 per cento della produzione mondiale viene da qui. Curiosamente non è usata nella cucina malgascia. A casa mia ci si limita a metterne ogni tanto un baccello in un barattolo di zucchero per profumarlo.

Il motivo è semplice: la vaniglia non è originaria di qui, è stata importata dagli occidentali, che l’hanno scoperta in Messico nel cinquecento e l’hanno introdotta in Europa insieme al cioccolato. Oggi è utilizzata in tutto il mondo, e costituisce il principale reddito di molti malgasci. Nelle colline intorno a Sambava, dove ho fatto queste foto, è la vaniglia che fa vivere praticamente tutta la popolazione. Qui a parte l’agricoltura non ci sono industrie o altre attività economiche.

Guardie armate sorvegliano della vaniglia depositata in un granaio vicino a Sambava, in Madagascar, il 25 maggio 2016. (Rijasolo, Afp)

Ufficialmente la stagione della raccolta comincia il 20 giugno. Il governo fissa questa data per controllare il commercio e per prevenire la speculazione finanziaria che ha fatto salire il prezzo della vaniglia da 60 dollari al chilo nel 2014 ai circa 220 dollari di oggi. Ma spesso i terreni dove è coltivata la vaniglia sono lontani e le ispezioni delle autorità sono poco frequenti, quindi la maggior parte dei coltivatori comincia la raccolta prima della data autorizzata.

La ragione per cui la vaniglia è così cara è che il processo per prepararla è molto complesso. Bisogna prima di tutto cogliere i baccelli verdi, che poi vengono fatti cuocere per qualche minuto nell’acqua calda, così da renderli scuri. In seguito i baccelli sono fatti seccare al sole per due ore al giorno per 15 giorni. Vengono tirati fuori dai sacchi, messi al sole e poi rimessi via. Tutto ciò richiede molto lavoro. Inoltre è impossibile lasciare la preziosa spezia all’aperto, i ladri non aspettano altro. Così tutti i giorni per due settimane è lo stesso spettacolo: gli uomini trasportano i sacchi, mettono la vaniglia al sole, la raccolgono due ore dopo e vanno via con i sacchi.

Infine, una volta che la vaniglia è pronta bisogna selezionare i baccelli in base alla loro qualità. Questo lavoro di solito è affidato alle donne. Ogni baccello è controllato e messo in un mucchio diverso a seconda della sua qualità.

Un donna cammina tra le piantagioni di vaniglia a Sambawa, in Madagascar, il 25 maggio 2016. (Rijasolo, Afp)

In tutti i villaggi intorno a Sambava c’è almeno un produttore di vaniglia e quando arriva la stagione del raccolto quasi tutto il villaggio partecipa al lavoro.

(Traduzione diAndrea De Ritis)

Questo articolo è stato pubblicato sul blog Making of dell’Agence France-presse. Nel blog, giornalisti e fotoreporter raccontano il loro lavoro.

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