03 agosto 2017 10:19

Perché le persone credono a sciocchezze pericolose e antiscientifiche, come l’affermazione che i vaccini provocano l’autismo o che il cambiamento climatico non esiste? Di solito si dice che è per un miscuglio di stupidità, disinformazione e riluttanza ad affrontare verità che le spaventano.

Ma, a rischio di rendermi popolare come Gwyneth Paltrow a un meeting del General medical council, vorrei suggerire una risposta diversa: il senso comune. Dopotutto, l’idea che sia opportuno iniettare ai bambini sostanze brulicanti di agenti patogeni è assurda. Altrettanto bizzarro è pensare che dei semplici esseri umani abbiano potuto modificare il pianeta – il nostro intero, incommensurabilmente enorme pianeta! – solo bruciando qualcosa. E non parliamo poi della pastorizzazione. Per conservare il latte, lo sanno tutti, bisogna tenerlo al fresco, non riscaldarlo! E poi parlano di pensiero magico.

Teorie intuitive
Sì, sì, ovviamente lo so che tutte queste obiezioni sono sbagliate. Ma come ci spiega lo psicologo Andrew Shtulman nel suo affascinante ultimo libro Scienceblind, non c’è bisogno di essere stupidi per crederci. Basta essere condizionati dalle nostre “teorie intuitive” sulla realtà, dalle idee che ci portiamo dietro dall’infanzia, o che forse sono addirittura nei nostri geni, e soprattutto dagli esperimenti che conduciamo sul mondo dal momento in cui nasciamo.

Ogni bambino è un piccolo fisico, biologo e sociologo, e formula senza saperlo teorie che lo aiutano ad affrontare la vita. I neonati, per esempio, capiscono quasi subito che un oggetto solido non può passare attraverso un altro (dagli studi condotti per verificarlo risulta che rimangono perplessi e incuriositi quando gli vengono mostrate immagini illusorie che provano il contrario). Molto prima di studiare che esistono le molecole, ci viene da pensare che il calore sia una sostanza, che può saltare dalla fiamma alla nostra mano, o volare via se apriamo la finestra. È sbagliato, ma sembra ragionevole. Come l’idea che è meglio evitare le siringhe che contengono germi, fino a quando, un bel giorno, scopriamo che non è così.

Alcune delle nostre teorie vengono corrette molto presto. I bambini di quattro anni credono che se in un anno festeggi tre compleanni diventi più grande dei tuoi coetanei; ma quando arrivano a sette, sanno che non è vero. Altre teorie perdurano fino all’età adulta.

Anche se non hanno ragioni scientifiche per farlo, bisogna chiedersi perché le persone rifiutano i vaccini o negano il cambiamento climatico

Shtulman ricorda ai suoi lettori un vecchio indovinello: che cosa pesa di più, un chilo di piume o un chilo d’oro? Sappiamo tutti che è un tranello. Ma probabilmente dentro di noi siamo tentati di rispondere “un chilo d’oro”. Questa tentazione deriva dalla nostra teoria intuitiva sul rapporto tra peso e massa – appresa da bambini o forse innata – che interferisce con la nostra comprensione mentale del peso.

Le vaccinazioni, il riscaldamento globale, il fatto che la Terra gira intorno al Sole sono tutte cose che ci impongono di mettere da parte l’intuizione, il che rende più facile capire perché, data tutta un’altra serie di circostanze, possiamo arrivare a dubitare della scienza. Questo non significa che le persone che rifiutano i vaccini o negano il cambiamento climatico hanno ragione, ma non guasta mai capire perché lo fanno.

E forse neanche io sono tanto diverso da loro. So bene che il cambiamento climatico è una realtà e che i vaccini sono sicuri, ma sotto sotto ho ancora il sospetto che l’elettricità esca dalle prese non utilizzate e giri per casa mia. In fondo è sensato pensarlo, no?

(Traduzione di Bruna Tortorella)

Questo articolo è uscito sul quotidiano britannico The Guardian.

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