14 maggio 2019 13:01

Perché così tanti uomini incompetenti diventano leader? Questa domanda, usata dallo psicologo Tomas Chamorro-Premuzic come titolo del suo nuovo libroWhy do so many incompetent men become leaders? – sembra provocatoria (e per questo il suo autore sarà sicuramente accusato di voler solo dare prova dei suoi buoni sentimenti). Ma la questione è più profonda di quanto si possa pensare. La risposta scontata è, ovviamente, il sessismo. Però deve esserci dell’altro.

Nessuno dubita che esistano degli uomini competenti, e presumibilmente in numero sufficiente per guidare i governi e le grandi aziende del mondo. E quindi anche se il mondo è orribilmente sessista, perché a guidarlo non ci sono quegli uomini? In buona parte degli ambiti dell’esistenza, il sessismo abbassa il livello di competenza richiesto agli uomini per avere successo.

Ma ci si aspetterebbe comunque che quelli di talento ce la facciano più facilmente degli idioti. E invece, guardatevi intorno.

Spie di qualcosa di negativo
Dal libro di Chamorro-Premuzic emerge che sono due elementi distinti a contribuire al fenomeno. Uno è il sessismo; il secondo è una generale difficoltà nello scegliere leader competenti, di ambo i sessi, rispetto a quelli e quelle incompetenti.

Di solito pensiamo che caratteristiche come l’eccesso di fiducia e l’egocentrismo siano segni di grande abilità, anche se in realtà sono la spia di qualcosa di negativo. Dovrebbero “essere visti come un segnale d’allarme”, e “invece ci spingono a dire ‘Che persona carismatica! Probabilmente ha la stoffa del leader’”. Gli uomini arrivano ai gradini più alti perché è più probabile che in loro si manifestino questi tratti. La ricerca dimostra inoltre che le donne sono giudicate con più severità quando mostrano fiducia in sé stesse.

Ma l’elemento più straordinario della questione è che perfino un ufficio del personale (o un elettorato) decisamente non sessista finirà comunque per promuovere un numero sproporzionatamente alto di uomini mediocri, almeno finché continueranno a considerare la spacconeria e l’autostima come dimostrazioni di talento (il libro esplora più in profondità quei tratti, come l’intelligenza emotiva, la calma, la resilienza e l’autocoscienza, che alla fine denotano un leader efficace).

La cosa migliore sarebbe sostituire tutte le persone impresentabili con persone di valore, e le donne sicuramente sarebbero di più

Questo modo di vedere le cose ci spinge anche a mettere da parte, per il momento, l’interminabile dibattito sulla contrapposizione tra talento naturale e talento coltivato e su quale ruolo abbia la genetica, ammesso che ne abbia uno, nel fatto che siano più gli uomini delle donne a muoversi verso determinate carriere e posizioni lavorative.

Spinte a scimmiottare gli uomini
Qualunque sia la vostra idea al riguardo, sicuramente preferite persone competenti a quelle incompetenti. Possiamo essere tutti d’accordo sul fatto che i leader dovrebbero essere scelti sulla base della loro reale capacità dirigenziale. E il ragionamento di Chamorro-Premuzic sottintende che, se riusciremo a comportarci più spesso in questo modo, ci saranno comunque più donne a ricoprire cariche importanti, oltre che più uomini competenti, oggi superati da spacconi narcisisti.

Tutto questo evidenzia il problema dei consigli dati alle donne, come quello di essere determinate, mostrarsi ambiziose e promuovere le proprie abilità per vincere i pregiudizi sul posto di lavoro e avanzare di grado: rischiano di essere, per le donne, un’esortazione a scimmiottare proprio le caratteristiche disfunzionali di quegli uomini che si rivelano come i leader peggiori.

Forse potrebbe essere un progresso sostituire quella metà di pessimi presidenti e dirigenti d’azienda uomini con altrettante pessime donne. Ma la cosa migliore sarebbe sicuramente sostituire tutte le persone impresentabili con persone di valore: una mutazione che implicherebbe la promozione di un numero molto più alto di donne. Solo, non aspettiamoci che sia la nostra attuale generazione di leader a guidare questa rivoluzione.

Da vedere
In una recente conferenza TedX, Tomas Chamorro-Premuzic spiega la nostra tendenza a valutare i leader usando proprio i criteri sbagliati.

(Traduzione di Federico Ferrone)

Questo articolo è uscito sul quotidiano britannico The Guardian.

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