Il 6 maggio il conservatore Friedrich Merz non è riuscito a farsi eleggere cancelliere in una prima votazione al Bundestag, una bocciatura che potrebbe avere importanti conseguenze politiche.
La mancata conferma di un candidato cancelliere è senza precedenti nella storia politica della Germania del dopoguerra e dimostra la fragilità della coalizione guidata da Merz, leader dell’Unione cristianodemocratica (Cdu, centrodestra).
Del tutto a sorpresa, Merz, 69 anni, non ha ottenuto la maggioranza richiesta in una prima votazione al Bundestag, il parlamento federale tedesco.
Merz ha ottenuto solo 310 voti sui 621 espressi (uno non valido), su un totale di 630 deputati. Per essere eletto nella prima votazione servivano 316 voti. Ora il candidato cancelliere dovrà sottoporsi a una seconda votazione, al termine della quale, se non dovesse ottenere la maggioranza assoluta, basterà quella relativa.
Non è ancora chiaro se la seconda votazione si terrà il 6 maggio. Secondo i mezzi d’informazione tedeschi, potrebbe anche essere rinviata ai prossimi giorni.
“Questo fallimento dimostra la fragilità della coalizione di governo”, ha esultato Alice Weidel, leader del partito di estrema destra Alternative für Deutschland (Afd).
Il 5 maggio era stato formalizzato l’accordo di coalizione tra la Cdu e il Partito socialdemocratico (Spd, centrosinistra).
L’obiettivo, secondo Merz, è “far progredire la Germania” in un contesto internazionale difficile, caratterizzato dalla minaccia russa a dall’offensiva commerciale del presidente statunitense Donald Trump.
L’esecutivo tedesco dovrà affrontare sfide difficili: rafforzare la difesa tedesca ed europea di fronte al disimpegno degli Stati Uniti, rilanciare l’economia in recessione da due anni e frenare l’Afd, che alcuni sondaggi danno attualmente in testa.
Il patto di governo prevede “piena assistenza” all’Ucraina sul piano militare e politico. Merz si è anche detto pronto, a determinate condizioni, a fornire a Kiev i missili a lungo raggio Taurus, nonostante le minacce della Russia.
Merz ha anche annunciato un irrigidimento della politica migratoria del paese, precisando di voler mettere fine all’immigrazione irregolare e di voler sospendere i ricongiungimenti familiari.
Il 18 marzo il Bundestag aveva approvato un grande piano di investimenti, promosso da Merz, che modifica le regole costituzionali di bilancio per favorire il riarmo e la modernizzazione del paese.