Il 4 giugno le autorità canadesi hanno continuato a trasferire migliaia di persone minacciate dagli incendi nelle province di Saskatchewan e Manitoba, nel centro del paese.

Entrambe le province hanno proclamato lo stato d’emergenza.

Attualmente sono attivi più di duecento roghi, circa metà dei quali considerati fuori controllo.

“Siamo tutti molto spaventati”, ha dichiarato all’Afp Tareq Hosen Alin, gestore di un hotel a La Ronge, nella provincia di Saskatchewan. Nella cittadina, che ha circa cinquemila abitanti, le fiamme hanno distrutto alcuni negozi.

La cittadina è stata evacuata, ma lui è rimasto per dare ospitalità a pompieri e soccorritori.

In totale nelle due province più di 31mila persone sono state costrette a lasciare le loro case, spesso rifugiandosi a centinaia di chilometri di distanza.

I due principali incendi della provincia di Saskatchewan, entrambi ancora fuori controllo, hanno distrutto rispettivamente 470mila e 140mila ettari di vegetazione.

Le autorità sanitarie hanno inoltre lanciato un allarme per la qualità dell’area nel centro del Canada e in alcune aree del nord degli Stati Uniti raggiunte dal fumo dei roghi.

Nelle ultime settimane gli incendi hanno distrutto 2,2 milioni di ettari di vegetazione in Canada, un’area più grande della Slovenia.

Nell’estate del 2023 erano andati in fumo quindici milioni di ettari di vegetazione.

Il Canada è colpito sempre più spesso da eventi estremi legati alla crisi climatica.