02 marzo 2019 13:33

Solange, Almeda
Tutti gli appassionati di musica conoscono Beyoncé Knowles, volenti o nolenti. Ma non tutti, soprattutto nel nostro paese, conoscono Solange, la sorella minore, che di mestiere fa anche lei la cantante. Ed è un peccato, perché Solange si muove in territori sonori molto diversi ma non meno interessanti: la sua musica spazia dal soul al jazz, passando per l’rnb e la psichedelia, con in testa tanto Herbie Hancock quanto Erykah Badu.

Il nuovo disco di Solange,When I get home, è stato pubblicato a sorpresa il 1 marzo e sembra la degna prosecuzione dell’acclamatissimo A seat at the table. Ha lo stesso spirito, lo stesso impegno sociale a favore della causa afroamericana. È, fin dal titolo, un omaggio alle radici della cantante, che è nata a Houston. Il disco è stato registrato tra New Orleans, la Giamaica e il Topanga Canyon, in California. Alle registrazioni del disco ha partecipato Steve Lacy, chitarrista dei The Internet e già collaboratore di Kendrick Lamar. E c’è una schiera di ospiti da far invidia a mezza America, a partire da Tyler, The Creator fino all’astro nascente del mumble rap Playboi Carti, che compare nel finale di questo pezzo, intitolato Almeda, che tra l’altro è prodotto da Pharrell Williams. Insomma, la tavola è ben imbandita.

Solange ha dichiarato che When I get home ha un cuore jazz, ma c’è sempre l’elettronica a mediare tutto, come nella raffinata Time (is), nella quale la cantante collabora di nuovo con il britannico Sampha. E ci sono tanti arrangiamenti che fanno pensare allo Stevie Wonder più sperimentale e all’afrofuturismo di Sun Ra. Da altre parti il disco ha invece un cuore funk (Stay flo) e gioca abilmente con le ripetizioni. Non mancano anche rivendicazioni di orgoglio nero, come nella divertente My skin my logo (dov’è ospite il pioniere della trap Gucci Mane)e nella stessa Almeda.

Con When I get home Solange dimostra che gli elogi ricevuti per il lavoro precedente non erano arrivati per caso. Il nuovo disco ha la solita classe e crea un’atmosfera sospesa nella quale è bello perdersi. Qualche ritornello in più però non avrebbe guastato, come invece succedeva in A seat at the table. Al momento il disco precedente sembra superiore a questo, ma anche stavolta non siamo cascati troppo male.

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Little Simz, Flowers
Un altro grande omaggio alla tradizione della musica nera arriva dal Regno Unito, per merito della londinese Simbi Ajikawo, in arte Little Simz. Con Grey area, il suo terzo disco, la cantante britannica sembra aver raggiunto la maturità artistica. In patria è famosa da tempo, ha accompagnato in tour i Gorillaz e Lauryn Hill, ma Grey area potrebbe essere il disco che la consacra anche all’estero (è stato già accolto da ottime recensioni, infatti).

Già da Offence, il primo brano del disco, costruito su sonorità funky e incursioni di flauto, si capisce che i brani sono perfettamente a fuoco e il flow di Little Simz è affilato come non mai (“I’m Jay Z on a bad day, Shakespeare on my worst day”).

Realizzato insieme al musicista Inflo, amico di lunga data e già produttore dei Jungle e dei Kooks, Grey area è il disco rap britannico (e non solo britannico) più interessante uscito nella prima parte del 2019. Tratta diversi temi, a partire da quello della salute mentale, e si chiude con Flowers, una splendida riflessione sulla celebrità che ricorda con malinconia gli artisti morti troppo giovani, quelli del cosiddetto Club 27 come Jimi Hendrix e Amy Winehouse. A cantare il ritornello c’è Michael Kiwanuka, affiancato da fiati jazz e bassi avvolgenti alla Marvin Gaye.

Little Simz ha solo 25 anni, ma ha già una maturità artistica impressionante. Lasciamo fermentare un po’ questo Grey area, perché forse sarà materiale per le classifiche di fine anno.

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Sleaford Mods, Kebab spider
Dal punto di vista musicale, gli Sleaford Mods ormai sono la voce più autorevole, sboccata e divertente della working class inglese. Il loro nuovo disco s’intitola Eton alive (a me ha fatto venire in mente The Eton rifles dei Jam). Il titolo del disco fa riferimento al college di Eton, uno dei più prestigiosi del paese, dove hanno studiato tra gli altri il campione della Brexit Boris Johnson e l’ex premier David Cameron. Ed è chiaro che agli Sleaford Mods chi ha studiato a Eton non va particolarmente a genio.

Stavolta Jason Williamson, oltre a usare il solito misto di rap e spoken word, prova anche a cantare, come ha fatto notare giustamente Alessio Belli su Ondarock. E tra i tanti bersagli delle invettive del duo c’è perfino Graham Coxon, il chitarrista dei Blur, definito un “Boris Johnson di sinistra” nel brano Flipside (anche se in realtà la band ha ammesso di non avercela affatto con il buon Coxon, ma di averlo insultato solo per divertimento). Gli Sleaford Mods non hanno pietà. Ed è per questo che ci piacciono.

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Modeselektor, Who (feat. Tommy Cash)
Me li ero quasi dimenticati, i Modeselektor. E avevo fatto male perché il gruppo, nonostante ormai sia sulle scene da un po’ di anni, ha ancora tanto da dire. Il quarto disco del duo berlinese, intitolato Who else, dura solo 35 minuti ma è ispirato e solido come ai bei tempi.

Magari non ci sono brani indimenticabili come Godspeed o Shipwreck (dov’era ospite Thom Yorke), però non viene voglia di saltare neanche uno degli otto pezzi dell’album. In questo brano c’è anche il rapper estone Tommy Cash, che sul finale apre la strada a un contagioso coro di bambini. Viva Berlino, sempre.

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Kel Assouf, Fransa
Ormai il rock di origine tuareg arriva in tutto il mondo. I ritmi berberi del deserto del Sahara sono stati portati alla ribalta da band come i Tinariwen (che vengono dal Mali) ma anche dal nigerino Bombino.

Dal Niger viene anche Anana Ag Haroun, il cantante della band belga Kel Assouf, nella quale suona anche il tastierista Sofyann Ben Youssef (a lui dobbiamo lo splendido progetto Ammar 808). Il nuovo disco del gruppo, Black tenere, è uscito il 15 febbraio per la Glitterbeat Records, una casa discografica specializzata nei suoni dal mondo che di solito non sbaglia un colpo. E infatti.

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P.S. Playlist aggiornata, come al solito. Buon ascolto e buon fine settimana!

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