Abbiamo una figlia di tredici anni e un figlio di undici che cresciamo all’insegna del rispetto delle differenze. Ma abitando in un piccolo paese non viviamo in una società molto eterogenea (per esempio nessuno dei due ha compagni di classe di origine straniera). Come facciamo a trasformare la teoria in pratica? –Arianna

La vostra lettera mi ha ricordato la battuta di un amico di Copenaghen: “In Danimarca riconosciamo i diritti degli omosessuali, il problema è che qui ci sono pochi omosessuali!”.

La vostra famiglia è una piccola Danimarca: rispettate i diritti delle minoranze, ma vi mancano le minoranze. Il vostro lavoro l’avete fatto, quando sarà il momento i vostri figli sapranno mettere in pratica i valori che gli avete trasmesso. Nel frattempo potete rafforzarli con dei film. Ve ne elenco alcuni tra i miei preferiti.

Sulla segregazione razziale negli Stati Uniti: Green book, la storia vera dell’amicizia tra un autista di origini italiane e un pianista nero; Il diritto di contare , sul ruolo delle donne afroamericane nella Nasa degli anni sessanta. Sulla disabilità c’è la commedia francese Quasi amici , che fa ridere, piangere e pensare. Sull’antisemitismo vi consiglio Jojo rabbit : un bambino e sua madre danno rifugio a una ragazza ebrea durante il nazismo. Sulle persone lgbt+, Love, Simon e Tutti parlano di Jamie sono la versione queer delle commedie scolastiche. Invece la serie animata She-ra e le principesse guerriere è il remake di un cartone anni ottanta in versione lesbo-femminista.

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Questo articolo è uscito sul numero 1455 di Internazionale, a pagina 16. Compra questo numero | Abbonati