Ho 22 anni e da un anno e mezzo sono felicemente fidanzata con un ragazzo di 23. Siamo studenti fuori sede a Milano e a settembre vorremmo andare a vivere insieme. Per i miei genitori però è prematuro convivere alla nostra età. Tu cosa ne pensi? –Alessandra

Se lo chiedessi a mia madre, ti direbbe: “A 22 anni ero in attesa del secondo figlio, che mai sarà andare a vivere insieme al tuo compagno!”. Lo so perché durante tutti i miei vent’anni mi rinfacciava l’età in cui era diventata madre ogni volta che le sembravo poco maturo o in ritardo sulla vita. Non sapevo fare la lavatrice? “Alla tua età avevo due figli”. Saltavo un esame all’università? “Alla tua età avevo due figli”.

Nel tuo caso comunque non avrebbe tutti i torti: sarebbe un passo più vincolante pensare di fare un figlio o sposarvi, ma la convivenza è una decisione che si può fare con spirito leggero. Resta l’ostacolo dei vostri genitori: in quanto studenti fuori sede, immagino che siano loro a pagare le spese per l’alloggio, e questo gli dà voce in capitolo sulle vostre scelte.

Per convincerli punterei sia sul lato pragmatico sia su quello emotivo. Quello pratico riguarda le spese: spiegategli che passate comunque la maggior parte del tempo insieme e, con i prezzi di Milano, continuare a pagare due affitti sarebbe uno spreco. Allo stesso tempo, fai in modo che conoscano meglio il tuo ragazzo, perfino che ci si affezionino, così saranno più propensi ad accettare la vostra convivenza. Però mi raccomando, non ascoltare mia madre: per i figli non c’è fretta.

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Questo articolo è uscito sul numero 1499 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati