I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana Michael Braun del quotidiano berlinese Die Tageszeitung.

Parlando dell’eroina potremmo farla breve. È il male assoluto: una droga pesantissima che ha causato migliaia di morti, procurando allo stesso tempo guadagni miliardari alle mafie di tutto il mondo. Ma è davvero l’eroina che ha fatto questi danni? O non è invece una politica proibizionista, in atto ormai da quel lontano 1923 in cui l’uso della droga brevettata dalla Bayer venne vietata negli Stati Uniti? Vanessa Roghi fornisce una storia dell’eroina, inventata come “medicina” (indicata, fra l’altro, per curare le tossicodipendenze), ma anche la storia della costruzione culturale della figura del “drogato”, visto come deviante, debole, egoista che nuoce a se stesso e alla società, una costruzione buona per legittimare le politiche repressive tese a riempire le carceri, ma del tutto inutile per contrastare l’uso della droga o per aiutare i dipendenti. Oggi l’eroina sembra sparita, se non dalle piazze di spaccio sicuramente dal discorso pubblico. Ma la realtà è diversa: c’è sempre, con consumi di nuovo in crescita. Ed è rimasta la politica repressiva che emargina il drogato. Vanessa Roghi ci fornisce un quadro tanto interessante quanto istruttivo, utilissimo a chi preferisce la riflessione laica e pacata alle prese di posizione ideologiche. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1488 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati