Romanzi, saggi, libri per bambini e giovani adulti, poesie e fumetti. I migliori libri del 2020 secondo la redazione di Internazionale, le sue collaboratrici e i suoi collaboratori.

Guadalupe Nettel
La figlia unica
La nuova frontiera
Con una scrittura delicata e potente, Guadalupe Nettel, una delle voci più interessanti della letteratura latinoamericana, racconta tre modi diversi di affrontare (o di non farlo) la maternità. Ma La figlia unica è anche un libro sull’amicizia, sull’amore e su tutte le forme inaspettate che può prendere nel corso di una vita, sulla solitudine e sulle prove che ribaltano le convinzioni più profonde.–Camilla Desideri

Bernardine Evaristo
Ragazza, donna, altro
Sur
Con Ragazza, donna, altro Bernardine Evaristo riesce a trovare una formula quasi perfetta: quella di un romanzo corale capace di approfondire la storia di ogni singola donna che viene raccontata, e quella di un romanzo popolare e sperimentale allo stesso tempo, fatto di lingua e ambizione, ma anche di sentimento, a dimostrazione che una buona avanguardia sa essere anche inclusiva.–Claudia Durastanti

D. Hunter
Chav
Alegre
Il libro più incredibile dell’anno per me è Chav di D. Hunter, tradotto da Alberto Prunetti e pubblicato da Alegre. È un oggetto singolare che ribalta ogni narrazione sulla povertà, la politica, le lotte per i diritti. È un libro piccolo ma per me già un nuovo classico che sta tra Uomo invisibile di Ralph Ellison e Autobiografia di un picchiatore fascista, altri due testi da recuperare.–Christian Raimo

Loredana Lipperini
La notte si avvicina
Bompiani
Trama robusta e raffinata, toni gotici, storia di donne come streghe mammeperfette, potenti e spietate, e spaccato di un paese chiuso, feroce, purulento. La notte si avvicina è il romanzo giusto per quest’anno di tregenda: visioni, peste, terremoto e crisi in una quieta, terribile quotidianità. E intorno i militari tengono chiusa la zona rossa di quarantena.–Silvia Ballestra

Daniele Mencarelli
Tutto chiede salvezza
Mondadori

Filippo Nicosia
Come un animale
Mondadori

Alessio Torino
Al centro del mondo
Mondadori
Ho letto da poco ben tre romanzi di giovani scrittori o “maturi” che mi sono molto piaciuti, e che segnalo con convinzione: Tutto chiede salvezza di Daniele Mencarelli, viaggio adolescente nei margini della nevrosi e della follia; Come un animale di Filippo Nicosia, amicizia tra maschi di diversa età nella brutta Italia di oggi; e soprattutto Al centro del mondo di Alessio Torino, anche qui su provincia e follia, la conferma-rivelazione di un grande scrittore, il mio candidato allo Strega del 2021!–Goffredo Fofi

Elettra Deiana
Il tempo del secolo
bordeaux
Di solito i memoir mentono: mettono in ordine le vite che sono disordinate, trovano ex post un senso alle cose che non sempre ce l’hanno, ricostruiscono con coerenza fatti e scelte decisi dal caso. Deiana scrive un anti-memoir: il presente detta le domande sul passato, i ricordi affiorano per associazioni di idee, il tempo della scrittura va avanti e torna indietro, ciclico e imprevedibile come nella vita reale. Cinquant’anni di personale e politico, esistenza e militanza, desiderio e durezza del reale, dal sessantotto, evento periodizzante di una generazione, ad oggi, passando per i movimenti antiautoritari, il femminismo, la sinistra istituzionale, in un percorso che è insieme singolare e corale.–Ida Dominijanni

Anna Wiener
La valle oscura
Adelphi
Nel 1995 il romanzo Microservi, di Douglas Coupland, raccontava la storia di un gruppo di ventenni che lavoravano come programmatori a Palo Alto, nella Silicon valley. Coupland riuscì a cogliere lo spirito delle prime startup tecnologiche anticipando la bolla della new economy che sarebbe scoppiata alla fine degli anni novanta. Venticinque anni dopo, la Silicon valley è in gran parte irriconoscibile, soprattutto per via della montagna di soldi che è arrivata nel frattempo. La descrive bene La valle oscura, il saggio autobiografico di Anna Wiener che racconta la cultura delle startup di oggi. Sullo sfondo San Francisco, che forse trova in questo memoir il romanzo che negli ultimi anni le è mancato.–Giovanni De Mauro

Naoise Dolan
Tempi eccitanti
Atlantide
Dopo la laurea Ava si trasferisce dall’Irlanda a Honk Kong. Il libro si apre con il suo primo appuntamento con Julian, una delle poche persone che conosce sull’isola. La loro relazione nel corso delle pagine cresce, ma non in maniera prevedibile. Ava è una protagonista brillante, ma anche indecisa, fragile e cinica. Attraverso la sua voce il lettore è coinvolto nelle sue domande su futuro, ricchezza, patriarcato e sessualità.–Rosy Santella

Enrico Deaglio
Patria 2010-2020
Feltrinelli
È il terzo atto della pantagruelica sfida di Enrico Deaglio, che dopo due volumi dedicati ai quarant’anni precedenti (Patria 1967-1977 e Patria 1978-2008), arriva a raccontare il nostro tempo praticamente in diretta, pandemia compresa. Con molta passione ma anche tanta divertita distanza (grazie, ormai Deaglio vive in California). Dentro c’è tutto quello che ricordavamo e molte cose che abbiamo già dimenticato, e rileggiamo con incredulo stupore. Il metodo è onnivoro: cronache politiche e di costume, gossip e breaking news, delitti e pene, necrologi, micronarrazioni, elenchi di libri, film, musiche, trasmissioni televisive. Nella disperata e riuscita impresa di rendere memorabili anni impossibili da riassumere (infatti sono 650 pagine).–Marino Sinibaldi

Davide Morosinotto
La più grande
Rizzoli
Un’avventura mozzafiato ambientata a Canton, in Cina, nel 1770. È ispirata alla storia vera di Ching Shih, che comandò la più grande flotta pirata di tutti i tempi. Cinquecento pagine perfette per le feste, quando si può leggere sotto le coperte con la torcia senza che nessun adulto venga a spegnere la luce.–Martina Recchiuti

Chiara Valerio
La matematica è politica
Einaudi
“La matematica insegna che le verità sono partecipate, per questo è una disciplina che non ammette princìpi di autorità”. Secondo l’autrice di questo piccolo, denso e sorprendente saggio la matematica e la democrazia si somigliano da molti punti di vista, non ultimo “perché come tutti i processi creativi non sopportano di non cambiare mai”.–Elena Boille

Adam Gopnik
Il manifesto del rinoceronte
Guanda
Gopnik è uno dei più bravi giornalisti e scrittori statunitensi (collabora da più di trent’anni al New Yorker). Qui racconta a sua figlia la storia del liberalismo in occidente, ne spiega l’attualità, e fa una cosa che probabilmente nessuno, in Italia, riuscirebbe a fare: scrivere un documentato, serio, intelligente libro di filosofia politica con un linguaggio accessibile a qualsiasi lettore mediamente colto, e con uno stile argomentativo così brillante da rendere la lettura un autentico piacere.–Claudio Giunta

Nicola Lagioia
La città dei vivi
Einaudi
La città dei vivi racconta il terribile omicidio di Luca Varani, ucciso nel marzo 2016 a Roma quando aveva appena 23 anni. A togliergli la vita sono stati Manuel Foffo e Marco Prato, due ragazzi neanche trentenni con problemi di droga e alcolismo. Ma è anche un libro sull’eterna decadenza della capitale, una città che suscita in Lagioia amore e repulsione, e una riflessione sul lato oscuro della natura umana, sulla falsariga dell’Avversario di Emmanuel Carrère. L’ho divorato in pochi giorni, leggendolo spesso di notte sul telefono, con la smania di chi vuole farsi passare un febbrone.–Giovanni Ansaldo

Paolo Vineis, Luca Carra, Roberto Cingolani
Prevenire
Einaudi

Patrizia Cavalli
Vita meravigliosa
Einaudi

Il 2020 ha mostrato quanto sia difficile capire e governare un problema complesso che riguarda le interazioni tra le persone. Prevenire fonda e spiega alcuni princìpi importanti per pensare fenomeni del genere: le interconnessioni, i co-benefici, l’internazionalismo.

Molti quest’anno si sono ritrovati soli nella propria casa, impauriti o distratti dalla sospensione di molte attività. Di queste sensazioni e delle cose che le generano parla Patrizia Cavalli in Vita meravigliosa, con versi chiarissimi che mettono la realtà davanti agli occhi.–Giuliano Milani

Matthew Forsythe
Pokko e il suo tamburo
Terre di mezzo
Un albo illustrato che ha tutti gli elementi per diventare un classico: genitori maldestri, l’abbandono del guscio domestico, la determinazione a esaudire i propri desideri, bellissime immagini, una storia sorprendente e molta ironia.–Alberto Emiletti

Thant Myint-U
L’altra storia della Birmania
Add
Cos’è successo dopo la fine della dittatura militare in Birmania nel 2010? Che ne è della speranza di rinascita simboleggiata dalla liberazione di Aung San Suu Kyi, oggi vista da molti come una traditrice? Lo storico Thant Myint-U racconta gli ultimi 15 anni di un paese complesso dove le cose non sono andate come previsto, dove il rapporto con le minoranze etniche è tutt’altro che risolto e il sogno democratico raccontato in occidente ancora lontano.Junko Terao

Bernardine Evaristo
Ragazza, donna, altro
Sur

Zadie Smith
Questa strana e incontenibile stagione
Sur

Susan Sontag
Malattia come metafora
nottetempo
Le storie sentimentali, sessuali, familiari e professionali di dodici donne britanniche sono le protagoniste del libro di Bernardine Evaristo Ragazza, donna, altro. Il loro sguardo laterale è il cuore pulsante della loro vitalità e dell’esperienza di una lingua che finalmente non è normativa. Da leggere insieme a Questa strana e incontenibile stagione di Zadie Smith, un libro che raccoglie sei brevi saggi della scrittrice britannica sulla pandemia, sulla fragilità, sui limiti tra il dentro e il fuori, sulla malattia, la quotidianità e il privilegio. Una lettura non consolatoria che ci spinge a riflettere su quello che abbiamo attraversato senza rimozioni. Lo stesso spirito con cui avvicinarci a un classico, finalmente ripubblicato in italiano, Malattia come metafora di Susan Sontag, che smonta la costruzione simbolica e le retoriche intorno alle malattie.–Annalisa Camilli

Fran Ross
Oreo
Sur
È incredibile pensare che questo romanzo che riesce a essere allo stesso tempo molto comico, molto colto e molto fantasioso non abbia avuto alcun successo quando uscì nel 1974. È ancora più incredibile pensare che la sua autrice, Fran Ross (1935-1985), non abbia più scritto altra narrativa. Oreo racconta la storia rocambolesca, picaresca e molto pop di Christine, una giovane donna afroamericana alla ricerca non tanto della sua blackness quanto della sua whiteness, visto che suo padre è un ebreo newyorchese che si è dato alla fuga. Oreo (sì, proprio quei biscotti neri fuori e bianchi dentro) oltre a essere molto divertente è anche una riflessione che potrebbe essere scritta oggi su cosa significa sentirsi (o non sentirsi) neri negli Stati Uniti. Una menzione speciale alla traduzione di Silvia Manzio che riesce a districarsi con grazia tra slang, yiddish e neologismi di ogni tipo.–Daniele Cassandro

Branko Milanović
Capitalismo contro capitalismo
Laterza
A volte l’elefante è nella stanza e non lo vediamo. Branko Milanović è diventato famoso per aver tradotto cose complicate in una figura semplice, come per esempio la curva dell’elefante, che mostra l’andamento della disuguaglianza nel mondo. Al centro del suo ultimo libro c’è un altro elefante: il capitalismo, che per la prima volta nella storia governa ovunque l’economia. Lo fa in tre varianti: americana, europea e cinese. Tutte e tre in corsa per la vittoria. Nel suo profilo su Twitter, Milanović sintetizza così le sue ossessioni: disuguaglianza, politica, storia, calcio. Nel libro c’è tutto quel che vorreste sapere sulle prime tre.–Roberta Carlini

Stefania Prandi
Le conseguenze
settenove
In questo importante e toccante libro, l’autrice e fotografa Stefania Prandi racconta il femminicidio in Italia attraverso lo sguardo di chi resta. Partendo dal caso di Giulia Galiotto, uccisa dal marito nel 2009, Prandi ci porta nelle case delle madri e dei padri che sono sopravvissuti alle vittime di violenza. Le tredici storie che compongono il libro sottraggono il femminicidio alle pagine della cronaca nera e ne restituiscono la complessità anche attraverso l’uso di interviste e di fotografie.–Francesca Coin

Hugo Pratt
Gli scorpioni del deserto
Rizzoli
Tre anni dopo la Ballata del mare salato uscita nello stesso formato, questo libro cartonato in formato quasi gigante presenta un altro ciclo che Hugo Pratt realizzò in parallelo a Corto Maltese, quello degli Scorpioni del deserto. I protagonisti sono dei soldati mercenari e cosmopoliti dei servizi segreti dell’esercito britannico in Africa Orientale, durante la seconda guerra mondiale. Sono qui raccolti, a colori, i primi tre romanzi a fumetti. Tre capolavori dove non solo il deserto è il più bello dell’intera storia del fumetto e in cui “il confine tra giusto e sbagliato è solo una linea tracciata nella sabbia”. Ma dove il fascismo è una farsa coloniale meschina, risibile quanto criminale e violenta.–Francesco Boille

Zadie Smith
Questa strana e incontenibile stagione
Sur
In questi brevi saggi Zadie Smith raccoglie i suoi pensieri durante i primi mesi della pandemia. Parla di scrittura, di sofferenza, di disuguaglianze. Descrive il bisogno di “fare ‘qualcosa’ che adesso sembra consumarci tutti”. E trova conforto nello scoprire che non è “l’unica persona sulla faccia della terra che non ha idea di quale sia lo scopo della vita”.–Gabriella Piscitelli

Itamar Vieira Junior
Aratro ritorto
Tuga
Aratro ritorto è il libro brasiliano che ha scalato le classifiche e che è stato amato da tutti. Su Itamar Vieira Junior c’è un accordo unanime: è lo scrittore che ha saputo raccontare meglio il Brasile, il suo nordest, le contraddizioni e la forza delle sue donne. Con uno stile diretto e immaginifico ha dimostrato che la schiavitù nel Brasile rurale esiste ancora e colpisce i corpi neri, lacerandoli. Amerete Belonísia e Bibiana, le sorelle protagoniste del libro.–Igiaba Scego

Fernand Deligny
I vagabondi efficaci e altri scritti
Edizioni dell’Asino
L’indimenticabile fuga dal riformatorio di Antoine Doinel nel film I 400 colpi fu suggerita a François Truffaut da Fernand Deligny. “Educatore più per caso che per vocazione”, come scrive Luigi Monti nell’introduzione a I vagabondi efficaci, Deligny (1913-1996) diventò maestro a 25 anni e trascorse il resto della sua vita tra ragazzi etichettati come “disadattati, vagabondi, criminali, ritardati, irrecuperabili”. Nel 1945, dopo aver lavorato con loro al manicomio di Armentières, vicino Lille, pubblicò Semi di canaglia, una raccolta di 134 aforismi che aprono questa edizione dei Vagabondi efficaci. Sono rivolti agli educatori e alle educatrici, ma sono preziosi per tutti: “Se tagli la lingua che ha mentito e la mano che ha rubato, in pochi giorni ti ritroverai maestro di un piccolo popolo di muti e di monchi”.–Giuseppe Rizzo

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