Il 6 settembre l’esercito israeliano si è ritirato dalla città di Jenin dopo aver condotto una vasta “operazione antiterrorismo” nella Cisgiordania occupata, mentre sta portando avanti la sua offensiva nella Striscia di Gaza. Leggi
Il 2 settembre gli israeliani sono chiamati a partecipare a uno sciopero generale il cui obiettivo è spingere il governo a raggiungere un accordo per la liberazione degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza. Leggi
Il 25 luglio la vicepresidente statunitense Kamala Harris e il presidente Joe Biden hanno chiesto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, in visita a Washington, di mettere fine alla guerra nella Striscia di Gaza. Leggi
Un portavoce dell’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato il 17 giugno lo scioglimento del gabinetto di guerra, costituito dopo l’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. Leggi
La sera del 9 giugno Benny Gantz, membro del gabinetto di guerra israeliano, si è dimesso a causa delle divergenze con il primo ministro Benjamin Netanyahu sulla conduzione della guerra nella Striscia di Gaza. Leggi
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu terrà un discorso al congresso degli Stati Uniti il 24 luglio, ha dichiarato il 6 giugno all’Afp una fonte statunitense. Leggi
In un’intervista a una tv francese il premier israeliano ha rifiutato qualsiasi prospettiva di uno stato palestinese. La distanza con l’opinione pubblica internazionale è ormai abissale. Leggi
Il procuratore della Corte penale internazionale Karim Khan ha chiesto il 20 maggio mandati d’arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e per tre leader di Hamas sospettati di aver commesso crimini contro l’umanità. Leggi
L’esercito israeliano ha annunciato il 16 maggio che la sera prima cinque soldati sono stati uccisi da “fuoco amico” a Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Leggi
La settimana scorsa gli Stati Uniti hanno sospeso la consegna di un carico di bombe a Israele a causa della mancata risposta del governo israeliano ai timori espressi da Washington sulla prevista operazione di terra a Rafah. Leggi
Il 6 maggio Israele ha cominciato a trasferire decine di migliaia di famiglie palestinesi dalla parte orientale di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove l’esercito sta preparando una grande operazione di terra. Leggi
Il presidente colombiano Gustavo Petro ha annunciato il 1 maggio la rottura delle relazioni diplomatiche con Israele, definendo “genocida” il governo guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu. Leggi
Il 22 marzo la Cina e la Russia hanno messo il veto a una risoluzione presentata dagli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva una tregua immediata nella Striscia di Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi. Leggi
Nonostante le critiche di molti paesi, compresa la Germania, il primo ministro israeliano è deciso ad attaccare la città nel sud della Striscia di Gaza. E risponde alle critiche facendo paragoni discutibili con la seconda guerra mondiale. Leggi
Il presidente statunitense ha attaccato frontalmente il primo ministro israeliano, giudicato irresponsabile. Per capire i motivi di questo scontro bisogna tenere presenti due elementi. Leggi
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è “personalmente responsabile” della morte di 45 persone nella calca durante un pellegrinaggio sul monte Meron nell’aprile 2021, secondo il rapporto di una commissione d’inchiesta. Leggi
Israele minaccia di attaccare Rafah all’inizio del Ramadan. Intanto i negoziati al Cairo sono bloccati e milioni di palestinesi non sanno più dove scappare. Ci sono solo due scenari in cui i combattimenti potrebbero fermarsi. Leggi
Uno striscione con il volto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e la scritta “dittatore in fuga” è esposto durante una manifestazione contro la riforma... Leggi
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