L’enorme numero di preferenze ottenute da Jair Bolsonaro, nonostante un mandato disastroso, alimenta diversi interrogativi. Anche per le prossime elezioni in Israele e Stati Uniti. Leggi
L’ex premier sta cercando di tornare in carica per mettere fine alle sue grane legali. Gli elettori, distratti dalle sue vicende, sembrano ignari degli ultimi sviluppi in Palestina. Leggi
Il 23 marzo gli israeliani tornano alle urne, ma già si parla di una quinta elezione nei prossimi mesi. Il premier, al potere da 12 anni, è deciso a conquistare l’immunità per evitare un processo per corruzione. Leggi
Dopo quasi due mesi di negoziati con i leader della coalizione e gli esponenti del Likud, stasera il quarto governo di Benjamin Netanyahu giurerà di fronte alla Knesset, il parlamento d’Israele. Nella storia dello stato ebraico la formazione di un esecutivo non era mai durata tanto. Leggi
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che qualsiasi accordo sul nucleare iraniano dovrebbe includere il riconoscimento dello stato d’Israele da parte di Teheran. Netanyahu l’ha dichiarato dopo un vertice con i responsabili della sicurezza israeliana.
“Israele non accetterà un accordo che permetta a uno stato che chiede la nostra distruzione di dotarsi di armi nucleari”, ha dichiarato Netanyahu. Ha’aretz
All’indomani dell’accordo sul nucleare iraniano il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato delle consultazioni sulla sicurezza con un gruppo ristretto di ministri del suo governo. “L’accordo minaccia la sopravvivenza di Israele”, ha dichiarato Netanyahu rivolgendosi al presidente Obama, “l’intesa non blocca la strada dell’Iran verso la costruzione della bomba, piuttosto la apre”.
Tre mesi fa il presidente israeliano era intervenuto al congresso degli Stati Uniti criticando le trattative sul nucleare, dopo essere stato invitato dal presidente della camera, il repubblicano John Boehner, senza consultare la Casa Bianca. Afp
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è detto dispiaciuto per alcune dichiarazioni fatte durante il giorno delle elezioni del 17 marzo considerate razziste dai suoi oppositori.
In un video postato sulla sua pagina Facebook, Netanyahu ha dichiarato: “So che alcune cose che ho detto alcuni giorni fa hanno offeso gli arabi israeliani. Non avevo intenzione che ciò accadesse e me ne rammarico”. Reuters
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, vincitore delle elezioni del 17 marzo, ha ammorbidito la posizione sulla possibile creazione di due stati, quello israeliano e quello palestinese, rispetto a ciò che aveva detto durante la campagna elettorale. “Non voglio una soluzione con uno stato. Voglio una soluzione con due stati pacifica e sostenibile ma perché ciò accada le circostanze devono cambiare”, ha dichiarato il premier durante la sua prima intervista dopo il voto, rilasciata all’emittente statunitense Msnbc.
Netanyahu ha precisato di non aver cambiato idea: “Ciò che è cambiato è la realtà”. Ieri il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha chiamato Netanyahu per congratularsi della vittoria alle elezioni. Bbc
A metà della campagna elettorale il principale programma satirico di Israele, Eretz nehederet (Una terra meravigliosa), ha trasmesso un nuovo sketch sull’uomo che ha dominato la politica del paese negli ultimi vent’anni. Leggi
Dopo la vittoria elettorale di Benjamin Netanyahu, Israele e gli Stati Uniti sono più lontani che mai. Ma i rapporti tra Barack Obama e il leader della destra israeliana sono sempre stati tesi, fin dal 2009. La cronologia. Leggi
Alla fine ha vinto la paura. Una vittoria facile, quasi scontata, vorace. Fino al tardo pomeriggio si poteva ancora avvertire un po’ di ottimismo. “Un cauto ottimismo”, lo aveva definito qualcuno su Facebook. Ma è durato fino al tramonto. Leggi
Il Likud, il partito di centrodestra del premier Benjamin Netanyahu, ha vinto in modo netto le elezioni israeliane. Lo confermano i dati diffusi stamattina dalla commissione elettorale. Il Likud ha conquistato 30 seggi, contro i 24 dell’Unione sionista, una lista congiunta composta dal Partito laburista e da Hatnuah. I risultati sono stati definiti “quasi definitivi” dalla commissione perché dovranno essere verificati, prima di essere pubblicati il 25 marzo.
Ecco la nuova composizione del parlamento israeliano:
La vittoria incondizionata di Benjamin Netanyahu alle elezioni di questa settimana segna la sconfitta dell’élite dei sondaggisti: da più di due mesi ci hanno propinato praticamente ogni giorno sondaggi che mostravano il costante declino del suo partito, il Likud. Leggi
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