Nel corso della pandemia le fabbriche delocalizzate nel sud del mondo hanno ridotto i salari già bassissimi. Alcuni marchi invece hanno aumentato i profitti. Serve un nuovo patto del lavoro che limiti lo sfruttamento e offra più garanzie. Leggi
Per due anni la fotografa di moda Collier Schorr ha ritratto un giovane modello nella sua vita quotidiana. Ne è nato un libro in cui le immagini mescolano lo stile del ritratto a quello documentario. Leggi
Dalle passerelle di Parigi a quelle di New York, Londra e Milano, negli ultimi anni ha sempre sfilato almeno un capo “africano”, disegnato da giovani donne e uomini protagonisti della vitalità del continente. Leggi
Su internet c’è un nuovo genere di negozi. Chi li gestisce non realizza prodotti, ma ha altri trucchi per fare soldi a partire dal nulla. Leggi
“In questa prima scena lunga e senza dialogo seguiamo la protagonista Maureen”, dice Olivier Assayas, regista di Personal shopper. “Subito dopo la vediamo a lavoro: è la personal shopper di una celebrità. È un lavoro che non la soddisfa. Ho voluto concentrarmi proprio sul rapporto tra la vita quotidiana e il mondo idealizzato dell’alta moda e del lusso”. Leggi
“Cosa hanno in comune Beyoncé, Viola Davis e Naomi Campbell? Sono donne nere che hanno raggiunto grandi traguardi in un contesto dominato da uomini bianchi”, dice la scrittrice Hanna Yusuf. “Ma se per valutare il loro successo consideriamo i premi e le recensioni a cinque stelle, vediamo come le donne nere non possono ancora superare un certo limite”. Il video del Guardian. Leggi
Negli anni venti la moda femminile ha incarnato lo spirito dei cambiamenti sociali e culturali come non era mai successo prima di allora. Una mostra a Londra ricostruisce il fermento di quel periodo selezionando abiti originali e fotografie. Leggi
Lillian Bassman è stata una figura fondamentale nella fotografia di moda. Tra gli anni quaranta e sessanta ha concepito un linguaggio nuovo e personale che ha rivelato una prospettiva complessa sulla rappresentazione della donna, nella moda e nell’arte. La galleria Edwyn Houk di New York le dedica una mostra fino all’8 luglio 2016. Leggi
“In questa scena presentiamo il personaggio di Jesse, al suo primo casting”, spiega Nicolas Winding Refn, regista di The neon demon, ambientato nel mondo della moda. “Lei vuole diventare una top model. L’idea di girare la scena con le modelle in biancheria intima, in uno scenario realistico, nasce dalla volontà di mostrare le persone trattate come pure carne, prodotto a perdere che si deteriora”. Leggi
Me ne vado in giro per Tokyo osservando le persone come se fossero un paesaggio. Chi lavora negli uffici, in Giappone, si veste di bianco, grigio e nero. Se no, sono colori pallidi: celestini, rosa cipria, sabbia. È bianca e grigia o nera o, al massimo, blu scuro anche la maggior parte delle uniformi scolastiche delle studentesse. Nel quartiere di Shibuya, però, l’omogeneità della folla si frantuma ed è facile incrociare ragazze vestite secondo stili davvero peculiari. Leggi
Il viaggio dei vestiti che ogni settimana rinnovano freneticamente l’offerta dei più popolari negozi di abbigliamento low cost parte da fabbriche lontane, in Bangladesh, Cina o Cambogia. Come quelle ospitate nel Rana Plaza, l’edificio crollato in Bangladesh nell’aprile del 2013 causando 1.134 vittime.
I prezzi bassi di questi vestiti sono garantiti dallo sfruttamento della manodopera. Lo statunitense Andrew Morgan si è chiesto quale sia il vero costo sociale, umano e ambientale del gigantesco business della moda low cost, e la sua risposta è il documentario The true cost, che si può scaricare o comprare in dvd sul sito truecostmovie.com.
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