L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha definito “molto preoccupante” la proposta di legge sull’asilo annunciata dal governo britannico, riferisce... Leggi
Gli Stati Uniti esaminano le richieste di asilo degli haitiani in mare per respingerli con più facilità. È una scappatoia, ma i cittadini dell’isola sono discriminati anche in patria dalle stesse missioni Onu che dovrebbero assisterli. Leggi
Il sistema europeo sull’immigrazione e l’asilo, che in questi anni ha creato molte difficoltà ai paesi europei di frontiera come l’Italia e la Grecia, sarà sostituito da un nuovo meccanismo ancora più problematico. Leggi
Come si vive in un palazzo occupato e perché molti rifugiati in Italia da anni non riescono a trovare alternative. Leggi
Intervista a Kilian Kleinschmidt, l’ex direttore del campo profughi giordano di Zaatari, il più grande di tutto il Medio Oriente. Leggi
Il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo in Italia è stato definito “una fabbrica della clandestinità di stato” dal rapporto sulla protezione internazionale pubblicato lo scorso 16 novembre da Anci, Cittalia, Fondazione Migrantes e Rete centrale Sprar. Tre proposte per superare questo sistema inefficace e potenzialmente esplosivo. Leggi
Il ministro della giustizia Andrea Orlando ha anticipato una proposta del governo per riformare la legge sul diritto d’asilo in Italia. La principale innovazione introdotta è l’annullamento del grado d’appello per chi ha ricevuto un diniego dell’asilo. Ecco cosa prevede la proposta e quali sono le principali obiezioni alla riforma. Leggi
Il 5 agosto cominciano le Olimpiadi a Rio de Janeiro. I giochi ospitano per la prima volta una squadra composta da dieci rifugiati. Secondo il comitato olimpico è un messaggio di speranza che attirarerà l’attenzione sulla crisi dei migranti. Il video dell’Afp. Leggi
Anche in Italia è attiva la piattaforma che mette in contatto i rifugiati e le famiglie disposte ad accoglierli. Leggi
“Quando si attraversa questo Mediterraneo ci si può aspettare solo due cose: morire o finire in prigione”, dice José, che arriva dall’Ecuador ed è rinchiuso nel carcere di Moria. Più di tremila persone si trovano nel centro di detenzione di Lesbo, in attesa di essere intervistate dai funzionari europei. Leggi
La liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi che vogliono entrare in Europa, la riforma del regolamento di Dublino sul diritto d’asilo, il potenziamento della raccolta delle impronte digitali, la creazione di un’agenzia comune per garantire l’asilo in Europa. Cosa prevede il piano della Commissione europea sui migranti. Leggi
Vivere e lavorare legalmente in Libano per molti profughi siriani è più difficile da quando Beirut ha introdotto una serie di nuove regole che rendono più difficile ottenere o rinnovare il permesso di soggiorno. Il reportage dell’Afp. Leggi
Dove finiscono i migranti che in Italia non trovano posto nei centri di accoglienza ufficiali? Medici senza frontiere (Msf) ha mappato i luoghi non convenzionali di tutta la penisola dove vivono i richiedenti asilo e i rifugiati. Giuseppe de Mola, ricercatore di Msf, lo racconta nel nuovo video di Termini Tv. Leggi
“Prima mi sentivo un bambino,” dice Ali. “Ma ora che lavoro, mi sento un uomo”. Ali ha 13 anni ed è arrivato nel Kurdistan iracheno dopo che la sua famiglia è scappata dai combattimenti tra l’esercito iracheno e il gruppo Stato islamico. Ora è costretto a lavorare come macellaio per mantenere la famiglia. “Vorrei tanto tornare a scuola”. Leggi
“Ho cominciato a studiare l’italiano quando vivevo per strada, è stato fondamentale”. Dawood è arrivato in Italia tredici anni fa dopo un viaggio lungo e difficile, durato un anno. Il video di Termini tv. Leggi
19 aprile: Un peschereccio naufraga nella notte tra il 18 e il 19 aprile al largo delle coste libiche, con almeno 800 persone a bordo. Sono soccorsi solo 28 superstiti. Secondo la procura di Catania, che ha raccolto la testimonianza dei superstiti, il naufragio al largo della Libia è stato provocato da una manovra sbagliata dello scafista che ha provocato una collisione tra il peschereccio che trasportava i migranti e un mercantile che si era avvicinato per prestare aiuto.
È l’ennesimo naufragio avvenuto nel Canale di Sicilia, dopo la sospensione a novembre del 2014 del programma di pattugliamento del mar Mediterraneo Mare nostrum che aveva permesso di soccorrere migliaia di persone, sostituito dalla missione europea Triton. In seguito all’ennesima strage di migranti, il 13 maggio la Commissione europea propone una nuova agenda sull’immigrazione che in parte mette in discussione l’efficacia del regolamento di Dublino sui richiedenti asilo.
Le nuove linee guida, infatti, prevedono il ricollocamento dei richiedenti asilo arrivati in Italia e in Grecia negli altri paesi dell’Unione europea, in base a un sistema di quote. L’agenda europea sull’immigrazione prevede anche il ricollocamento di ventimila profughi che si trovano nei campi all’esterno dell’Unione europea e il rafforzamento delle missioni di pattugliamento delle frontiere come Triton e Poseidon. La Commissione europea propone anche una missione navale nel Mediterraneo per colpire il traffico di esseri umani. Ma i paesi membri dell’Unione, in particolare quelli dell’Europa orientale, rifiutano la proposta della Commissione europea che sarà oggetto di lunghi negoziati che dureranno tutta l’estate. Accordo che sarà raggiunto solo a fine settembre.
Nel frattempo il grande afflusso di profughi siriani e la pericolosità del viaggio in Libia determinano l’apertura della rotta balcanica verso l’Europa che in parte sostituisce la rotta del Mediterraneo centrale (che dalla Libia arriva in Italia). I profughi siriani, afgani, iracheni arrivano sulle coste greche dalla Turchia, dalla Grecia attraverso la Macedonia e la Serbia, poi l’Ungheria e da lì raggiungono i paesi dell’Europa occidentale come la Germania, dove le condizioni per la richiesta d’asilo sono considerate migliori. Il 17 giugno l’Ungheria annuncia la costruzione di una recinzione al confine con la Serbia per impedire ai migranti di passare e nuove regole più severe sull’immigrazione clandestina. La decisione scatena un effetto domino sulla rotta balcanica, migliaia di persone si dirigono verso la Croazia e la Slovenia e i governi dei diversi paesi prendono decisioni unilaterali senza accordarsi con i vicini che provocano reazioni a catena incontrollate che generano una situazione di grave emergenza umanitaria.
L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) ha annunciato che nel 2015 i migranti e i richiedenti asilo che sono entrati in Europa sono stati più di un milione. Di questi, quasi 820mila sono arrivati in Grecia via mare. Gli altri hanno raggiunto Bulgaria, Italia, Spagna, Malta e Cipro. I morti in mare quest’anno sono stati quasi tremila.
Il 2015 si chiuderà con un numero record di persone costrette a scappare dal loro paese: saranno più di 60 milioni i profughi, secondo le stime dell’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr). Leggi
La crisi dei profughi non è un fenomeno recente. Lo è solo per l’Europa e l’occidente. Meno del 6 per cento dei profughi siriani ha chiesto asilo in Europa. Quando ci domandiamo quali siano le cause della crisi dei profughi in realtà ci stiamo chiedendo perché l’Europa se ne sia resa conto solo adesso. Leggi
Dal centro Baobab di via Cupa a Roma a Idomeni, una cittadina greca al confine con la Macedonia, migranti e profughi pagano il prezzo più alto della stretta sulle misure di sicurezza in Europa, decisa all’indomani degli attacchi di Parigi. Leggi
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati