Abbiamo quattro figli e lavoriamo a tempo pieno. Da quando viviamo in una casa con giardino nostra figlia ci supplica di prendere un cane. Noi temiamo che un cane ci sconvolga la vita, ci renda difficile viaggiare, ci richieda più energie di quelle che abbiamo e che rubi il poco tempo che possiamo dedicare ai figli. Siamo egoisti? –Roberta

Un anno fa ho trovato un gattino nel motore dell’auto del mio compagno e, dopo una delicata operazione di recupero, l’ho portato a casa. Erano anni che i miei tre figli m’imploravano di prendere un cane o un gatto, ma io non ero mai stato interessato ad avere animali domestici. “Gli animali li adottano gli adulti, quando sarete grandi potrete farlo”, dicevo. L’arrivo di quel gattino, però, e il suo modo di mostrare affetto hanno messo in crisi le mie certezze e così ho accettato di fare una prova di convivenza. In poche settimane ho imparato due cose importanti.

Innanzitutto ho capito la profondità del rapporto che si può creare con un animale, che fino ad allora conoscevo solo grazie ai racconti degli altri. Ma poi ho capito che, con tre figli da crescere, quelle poche responsabilità in più che comporta un gatto finivano per stressarmi. È come se la mia capacità di cura fosse già tutta usata per i figli, e non riuscivo ad aggiungerne neanche un grammo in più. Per fortuna il gatto si è sistemato a casa del mio ex compagno, così i miei figli hanno il loro gatto nella loro altra casa. E io ne sono uscito con la coscienza a posto, sempre più convinto che gli animali li adottano gli adulti e non i bambini.

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Questo articolo è uscito sul numero 1442 di Internazionale, a pagina 16. Compra questo numero | Abbonati