RaiPlay

Cintura nera, sesto dan, lo scrittore Gianrico Carofiglio si offre al pubblico di Dilemmi (Rai3) col piglio del karateka. Schiena dritta, eloquio chiaro, assesta domande dritte e allenate. Interponendosi tra i due ospiti di puntata, chiede loro di sviscerare argomenti altissimi, come l’impegno, la verità, la vita e la morte. Nell’avviare il dibattito, elenca le regole d’ingaggio: niente colpi bassi, accuse personali e, avverte l’ex magistrato, a fronte di una tesi è richiesto l’onere della prova. Circoscritto il tatami del confronto, gli argomenti scorrono con fluidità e a noi spettatori pare finalmente di capire qualcosa, anche quando, scongiurata la sterile polemica da talk show, subentra l’eccesso di nozionismo. Walter Siti disinnesca il dualismo tra letteratura impegnata e intrattenimento parlando di conoscenza rimossa, Chiara Valerio inchioda Luca Barbareschi sul nodo tra bugia ed eccesso d’identità. Dilemmi ricorda un programma degli anni settanta, Match (RaiPlay), anche quello guidato da uno scrittore, Alberto Arbasino. Come il suo collega, partiva da una folta premessa e dall’enunciazione di regole. La differenza, semmai, oltre al permesso di fumare in onda, è nel corpo dei conduttori. Arbasino raccolto e defilato, in sorniona attesa del conflitto. Carofiglio imponente e centrale a garanzia del fair play. Due teatralità, borghese la prima, marziale la seconda, che restituiscono la distanza e lo spirito di epoche lontane. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1463 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati