Sommario

Le ombre del Vaticano

Dagli Stati Uniti alla Germania, dall’Irlanda all’Italia. Lo scandalo degli abusi sessuali sui bambini scuote la chiesa cattolica. E rischia di travolgere anche Benedetto XVI.

840 (2 / 8 aprile 2010)
840 (2 / 8 aprile 2010)

Sciocchezza

Ansa, 1 aprile 2010. Pier Luigi Bersani, segretario del Partito democratico, ha diffuso il seguente comunicato: “Anch’io, come Veltroni, getto la spugna. Non ce l’ho fatta. Mi dimetto. Però ho chiesto le dimissioni anche di tutto il gruppo dirigente del partito. È ora di lasciare spazio a una nuova generazione. A noi mancano le idee, non le persone: abbiamo centinaia di amministratori locali giovani, onesti e preparati che aspettano solo di mettere il loro entusiasmo al servizio del paese. Dobbiamo riaprire le sezioni, far tornare i cittadini, ricominciare a parlare con la gente. Abbiamo sbagliato a lasciare che la destra e il suo leader prendessero progressivamente il sopravvento: quando potevamo ancora fermarli, li abbiamo sottovalutati. È stata una sciocchezza. Abbiamo sbagliato a trascurare le vere emergenze nazionali: la lotta alla mafia e all’evasione fiscale, lo sviluppo del mezzogiorno, la scuola e l’università, la difesa dell’ambiente, una politica economica a favore delle donne e dei giovani. Per tutto questo vi chiedo scusa. Arrivederci”.

Pesce d’aprile. Leggi

In copertina

Le ombre del Vaticano

Migliaia di casi insabbiati, i responsabili protetti dalle gerarchie ecclesiastiche, il papa accusato di omertà. La chiesa è travolta dagli scandali sugli abusi. Ma si preoccupa solo di difendere il suo potere.

In copertina

La chiesa sull’orlo del baratro

Da Monaco a Ratisbona, dall’Irlanda agli Stati Uniti, il settimanale cattolico La Vie ricostruisce gli scandali sessuali che stanno facendo vacillare l’autorità di Benedetto XVI.

In copertina

Perché il papa deve dimettersi

Di Andrew Sullivan

Il grande insabbiatore è proprio Ratzinger

Era inevitabile che lo scandalo investisse i massimi livelli della chiesa: il conclave dei cardinali ha eletto vicario di Cristo in terra il principale responsabile degli insabbiamenti. Leggi

Visti dagli altri

Un successo per Bossi

La Lega nord avanza nelle elezioni regionali cambiando i rapporti di forza nella coalizione di governo. Che si sposta sempre più a destra.

Visti dagli altri

Un altro racconto per la Puglia

Nichi Vendola vince perché sa parlare a tutti e punta sui temi che interessano alle persone di sinistra: ambiente, lavoro, giovani e immigrazione.

Visti dagli altri

Berlusconi rimbalza sugli scandali

Il Partito democratico aveva tutte le carte per vincere le elezioni regionali ma non è riuscito a sfruttare lo scontento dei cittadini.

Sudan

Salvare il Darfur senza aiutarlo

La pace è stata firmata quattro anni fa. Ma in Darfur centinaia di migliaia di persone vivono ancora nei campi profughi. L’intervento umanitario ha fallito. E dopo l’arrivo di Obama Washington ha deciso di cambiare strategia.

Argentina

Lo stile Kirchner

Fanno affari con gli imprenditori amici, accusano la stampa di screditare il governo e si arricchiscono con i soldi dello stato. L’Argentina di Cristina e Néstor Kirchner vista dall’Economist.

India

La striscia di Goa

Il paradiso degli hippy è la meta preferita di centinaia di ragazzi israeliani che hanno finito il servizio militare. Affollano le spiagge di Goa sballandosi con alcol e droghe per dimenticare gli orrori della guerra. Il reportage della Süddeutsche Zeitung.

Portfolio

Disastro cinese

Negli ultimi cinque anni Lu Guang ha documentato il degrado ambientale in Cina. Senza preoccuparsi di irritare il governo, scrive Christian Caujolle.

Ritratti

Ronald Tackmann. Artista della fuga

In cella crea opere d’arte e progetta evasioni ingegnose. Il suo ultimo tentativo di fuga l’ha reso una leggenda nelle carceri statunitensi.

Viaggi

L’Islanda degli elfi

Secondo antiche leggende islandesi l’isola è popolata da creature invisibili. Che conducono una vita semplice e si divertono a fare i dispetti.

Graphic journalism

Cartoline da Brisbane

Di Eddie Campbell

Cultura

L’uomo della Hbo

Con The wire ha raccontato i ghetti di Baltimora. Oggi David Simon esplora la New Orleans del dopo Katrina.

Pop

Alex Ross

Intellettuali a Parigi

Europa

Alla metropolitana di Mosca un attentato prevedib

Africa e Medio Oriente

Baghdad in attesa di formare il governo

Americhe

Accordo nucleare tra Stati Uniti e Russia

Asia e Pacifico

Il Giappone discrimina gli studenti nordcoreani

Scienza e tecnologia

Lo yeti dell’Asia centrale

Economia e lavoro

Singapore offre un rifugio agli speculatori

Opinioni

Una fonte americana

Biciclette

A Cuba i mezzi di trasporto cambiano a seconda della situazione economica, scrive Yoani Sánchez.

Vent’anni fa le strade cominciarono a riempirsi di biciclette e a svuotarsi di macchine. Non era una moda per proteggere l’ambiente o tenersi in forma, ma la conseguenza della fine dei sussidi sovietici.

Il rifornimento di petrolio a prezzi preferenziali si interruppe, i trasporti pubblici si fermarono e mio padre perse il lavoro come macchinista di treni. In quegli anni per arrivare al lavoro ci si poteva mettere anche mezza giornata.

Poi arrivarono i carichi di biciclette dalla Cina, che furono distribuiti tra operai e studenti modello. Il premio per un lavoro ben fatto o per l’appoggio ideologico incondizionato non era un viaggio in Germania Est o l’ultimo modello di Lada, ma una fiammante bicicletta Forever. Si diffusero i parcheggi per le bici e mio padre aprì un’officina per riparare le ruote bucate. Anche le donne più anziane, restie a mostrare le gambe, si adattarono alla situazione.

Con la dollarizzazione dell’economia, i funzionari, gli artisti e gli stranieri che vivevano a Cuba furono autorizzati a importare le loro auto. I turisti potevano noleggiare una Peugeot o una Citröen. Le strade si riempirono di nuovo di macchine e le bici diminuirono, perché non arrivavano più i carichi via mare, i pezzi di ricambio erano pochi e i cubani si erano stancati di pedalare.

Oggi, grazie a un piccolo miglioramento dei trasporti pubblici, molti si sono disfatti della compagna a due ruote. Come se bastasse questo per dimenticare la crisi.

Yoani Sánchez è una blogger cubana. Il suo blog è tradotto in quattordici lingue, tra cui l’italiano. Vive all’Avana, dove è nata nel 1975. In Italia ha pubblicato Cuba Libre (Rizzoli 2009). Scrive una rubrica settimanale per Internazionale. Leggi

Opinioni

Cronaca dalla palude

Opinioni

Altro che ormoni impazziti

Vanità parallele

Baustelle, Jónsi, Pavement Leggi

Tempi difficili

Michael S. Dell ha comprato gli archivi fotografici dell’ufficio newyorchese dell’agenzia Magnum Leggi

Opinioni

Net generation e scuole

Tecniche di addormentamento

Per addormentarsi è meglio immaginare scene rilassanti che contare le pecore. Leggi

802.128 posti di lavoro

Dal secondo trimestre del 2008 alla fine del 2009 in Italia sono stati perduti 802.128 posti di lavoro. Inoltre, ci sono 334mila persone in cassa integrazione. Leggi

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