Spionaggio

La hacker

Ci sono voluti quattro mesi d’indagini e inseguimenti perché il New York Times riuscisse finalmente a cacciare gli hacker dalla sua rete. Il governo cinese ha negato ogni... Leggi

Non perdiamo il contatto con i giovani

Non bisogna ignorare i problemi di sicurezza, ma in questo modo la politica rischia di perdere completamente il contatto con i giovani Leggi

TikTok è un gioco pericoloso

Gli Stati Uniti, la Commissione europea e diversi paesi dell’Unione hanno limitato l’uso del social network cinese nelle istituzioni a causa del timore che Pechino lo usi per fare spionaggio. Una decisione sensata, anche perché l’importanza di questa app come strumento di comunicazione è molto sopravvalutata Leggi

Storia della spia al centro delle bugie tra Stati Uniti e Israele

In questi giorni a Tel Aviv la sua faccia è su tutti i giornali. Ma quella faccia ormai ha quasi vent’anni. Nessuno sa quale sia il suo aspetto attuale. Il suo nome, invece, è ancora lo stesso, anche se oggi fa un effetto diverso. Trent’anni fa, quando lo arrestarono, la notizia fece il giro del mondo suscitando sorpresa e scandalo. Leggi

Russia e Cina accedono ai documenti di Snowden, trasferiti agenti segreti britannici

Il Regno Unito ha trasferito diversi agenti dei servizi segreti dopo che Russia e Cina hanno avuto accesso a informazioni riservate che rivelano il modo in cui operano sul campo. Mosca e Pechino avrebbero decifrato dei documenti ottenuti due anni fa da Edward Snowden, l’uomo che ha rivelato i segreti del programma di spionaggio e sorveglianza della National security agency statunitense. In questo modo sarebbero entrate in possesso dei dettagli riguardanti le tecniche utilizzate sul campo e delle informazioni che potrebbero portare all’identificazione delle spie.

La fonte governativa citata dal Sunday Times ha sottolineato che nessuno è stato danneggiato, ma che la situazione ha impedito ai servizi segreti britannici di continuare a raccogliere informazioni importanti. Anche altre agenzie di spionaggio occidentali sarebbero state costrette a ritirare i loro agenti da paesi ostili in seguito alla fuga di notizie.

In Iran è ricominciato il processo contro il giornalista statunitense accusato di spionaggio

È ripreso a Teheran il processo a porte chiuse, cominciato il 26 maggio, contro il giornalista del Washington Post, Jason Rezaian, in carcere da undici mesi, con l’accusa di spionaggio. L’avvocata di Rezaian, Leila Ahsan, ha detto che non può rilasciare alcuna dichiarazione sull’udienza, perché secondo la legge iraniana è illegale fornire informazioni su un processo a porte chiuse. Il corrispondente da Teheran del Washington Post deve affrontare quattro capi di accusa e potrebbe rischiare fino a 20 anni di prigione. Tra gli imputati, insieme al giornalista iraniano-statunitense, ci sono altre due persone di cui non si conosce l’identità.

La modalità del processo a porte chiuse è stata criticata dalle organizzazioni per la libertà di stampa, dal Washington Post e dal dipartimento di stato statunitense. Il direttore del quotidiano di Washington, Martin Baron, ha definito “vergognosa” la decisione del tribunale iraniano di tenere il processo a porte chiuse. “Jason è stato arrestato senza nessuna accusa, è stato messo nella peggiore prigione dell’Iran, in isolamento per molti mesi, senza che gli fossero prestate le cure mediche necessarie. Gli è stato assegnato un giudice conosciuto per aver violato più volte i diritti umani”, ha scritto Baron. Il giornalista, infatti, sarà giudicato da Abolghassem Salavati, un giudice noto per le sue durissime sentenze contro gli oppositori del regime e gli attivisti per i diritti umani.

“Sono solo un giornalista, e tutte le attività che ho condotto da giornalista erano legali”, ha detto Rezaian durante la prima udienza del processo, scrive l’agenzia di stampa iraniana Mehr.

I servizi segreti tedeschi hanno spiato gli europei per conto degli Stati Uniti

Negli ultimi anni i servizi segreti tedeschi hanno spiato per conto degli Stati Uniti alcune aziende, leader politici e alti funzionari europei. La notizia, svelata dallo Spiegel Online, è stata confermata da alcuni collaboratori vicini alla cancelliera Angela Merkel. Secondo il settimanale tedesco, la National security agency (Nsa), l’organismo governativo degli Stati Uniti che si occupa di sicurezza nazionale, ha appaltato alcuni compiti di sorveglianza alla Bnd (i servizi segreti tedeschi), fornendogli indirizzi Ip e numeri telefonici da tenere sotto controllo.

In linea di principio i servizi segreti tedeschi dovevano verificare che le richieste di Washington fossero pertinenti e informare i leader politici. Ma, a quanto riferito dalla stampa tedesca, nel corso degli anni le richieste degli statunitensi sono diventate sempre più numerose e i servizi segreti hanno rinunciato a verificarne la pertinenza e a informare i politici.

Peter Altmaier, il portavoce di Angela Merkel, ha scritto in un comunicato che “la cancelleria ha identificato alcune debolezze tecniche e organizzative all’interno della Bnd e ha ordinato che siano subito corrette”. In seguito la nota sottolinea che “non c’è alcuna prova di una sorveglianza di massa di cittadini tedeschi ed europei”.

Stupide spie

Lo scandalo dello spionaggio dell’Nsa in Germania dimostra che i soldi e il potere hanno dato alla testa all’intelligence statunitense. Leggi

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