Attenta tv, arriva il metaverso. Il mondo parallelo a cui si accede sotto mentite spoglie inforcando occhiali virtuali sta sottraendo mandrie di giovani e giovanissimi alle platee televisive, convincendo grandi aziende a investire in videogiochi ed eventi online. Su piattaforme come Minecraft e Roblox ci s’incontra, ci si sfida in ogni tipo di gara e si guardano veri concerti. Due anni fa l’esibizione del rapper Lil Nas X è stata seguita da 33 milioni di persone, tre volte tanto il pubblico che ha visto i Grammy in tv. Matthew Warneford, cofondatore di Dubit, un’azienda che produce contenuti per piattaforme del metaverso, sostiene che le emittenti devono scegliere se restare nel mercato tradizionale, in contrazione, o aprirsi al futuro. “Significa portare le persone in un mondo nuovo, renderle parte della storia, condividere il tempo con gli altri, nello stesso modo in cui Disneyland ti permette di stare con Topolino”. Sarà interessante vedere come la tv generalista possa adattarsi alle tecnologie immersive. Chissà se la versione tridimensionale e pixelata di Milly Carlucci farà breccia nei gusti dei giovani. Più probabile che la tv consolidi il suo presidio nel mondo dei pigri, degli “addivanati”, dei distratti con il telecomando in mano, di inserzionisti di brugole e apparecchi acustici. Uno strumento lento (e povero) per uno spettatore avanti con l’età che chiede solo di essere cullato dalla luminescenza dello schermo. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1456 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati