L’Unione europea usa da anni il sistema Ets (emission trading system), che obbliga le aziende a compensare le emissioni prodotte dalla loro attività comprando dei crediti. Il meccanismo funziona se inquinare diventa più costoso e la sostenibilità più vantaggiosa. Quando i permessi a pagamento sono messi all’asta, l’Unione europea incassa delle somme che redistribuisce agli stati membri, in modo che li usino per finanziare la transizione ecologica – con una logica redistributiva, da chi inquina a chi non lo fa – o per sostenere l’economia nella fase di adattamento.
L’Italia, però, si impegna a sabotare il meccanismo. Secondo un rapporto del centro studi Ecco, tra il 2014 e il 2024 il nostro paese ha speso solo il 9 per cento dei 15,6 miliardi ottenuti dal sistema Ets per attività legate al cambiamento climatico. Inoltre, il governo Meloni usa almeno seicento milioni dalle aste Ets per aiutare le piccole imprese a ridurre la bolletta, cioè per rendere più economica quella energia prodotta anche da fonti fossili che il sistema Ets vuole rendere più costosa. I meccanismi di mercato per favorire la transizione ecologica sono completamente inutili se la politica li boicotta quando funzionano. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1604 di Internazionale, a pagina 102. Compra questo numero | Abbonati