Lo spettacolo teatrale They blew her ricostruisce la vicenda della giornalista maltese Daphne Caruana Galiza, uccisa a Malta nel 2017. Sarà in scena al festival di Internazionale. Leggi
Il Partito laburista maltese, al potere dal 2013, ha vinto le elezioni del 26 marzo con il 55 per cento dei voti. Nel 2019 gli scandali di corruzione e i legami di alcuni... Leggi
Due anni di pressioni locali e internazionali hanno fatto in modo che l’omicidio della giornalista, in un paese dell’Unione europea, non restasse impunito. Leggi
Il paese è l’unico in Europa dove l’aborto è completamente proibito, ma l’opinione pubblica sta lentamente cambiando. Leggi
Malta sembra essere più disposta ad aprire i suoi porti, mentre l’Italia continua ad assistere a sbarchi diretti e all’approdo di navi umanitarie, nonostante i divieti. Leggi
Gli spazi dedicati alla cultura e gli artisti locali cercano di valorizzare le tracce del passato dell’isola e di fare i conti con le sfide del presente. Leggi
Una donna di 23 anni incinta è stata trasferita d’urgenza dalla Alan Kurdi, bloccata da otto giorni al largo di Malta con 62 persone a bordo. Continuano le chiamate di soccorso. Leggi
L’immagine di Malta come meta turistica soleggiata di grande interesse storico si è trasformata in quella di un paradiso fiscale dove dominano l’impunità e il nepotismo. Leggi
Matteo Salvini può chiudere i porti ai migranti? Quali violazioni commette? E perché Malta non accetta di far attraccare le navi umanitarie? Leggi
La famiglia di Daphne Caruana Galizia racconta il giorno dell’omicidio e gli articoli della reporter sulla corruzione nella politica maltese. Leggi
Arresti a Malta per l’omicidio di Daphne Caruana Galizia, scontri in Honduras, una criptmoneta per il Venezuela: cos’è successo nel mondo. Leggi
La giornalista Daphne Caruana Galizia aveva denunciato il legame tra il mondo della politica e la criminalità. Per questo è stata uccisa. Leggi
Il vertice sull’immigrazione, che si è svolto a Malta l’11 e 12 novembre, ha prodotto due risultati: ha sancito che non esiste una visione comune tra paesi africani ed europei sulla gestione dei flussi migratori e ha confermato che i leader europei sono pronti a fare accordi con la Turchia per fermare l’arrivo in Europa di migliaia di migranti. Leggi
Il vertice nasce dall’iniziativa presa dalla Francia e dalla Germania la scorsa primavera dopo un naufragio di migranti africani salpati dalla Libia. All’epoca l’intenzione era quella di gettare le basi per una maggiore cooperazione in modo che l’Africa frenasse la partenza dei migranti, ricevendo in cambio l’aiuto dell’Europa per aumentare l’occupazione. Leggi
Gli stati europei sono pronti a finanziare i paesi africani con miliardi di euro di aiuti in cambio di procedure più rapide per il rimpatrio dei migranti irregolari, arrivati in Europa negli ultimi mesi. Tuttavia gli stati africani sono riluttanti ad accettare questo tipo di accordi, perché le rimesse dei connazionali, emigrati all’estero sono un fattore importate di sviluppo e ricchezza. Leggi
Negli ultimi tre giorni sono stati soccorsi dai mezzi della marina militare, della guardia costiera e della guardia di finanza italiana più di seimila migranti. Tra questi anche 369 persone (la maggior parte eritrei, tra cui 45 bambini) che sono state salvate dalla prima iniziativa privata di salvataggio in mare, la Migrant offshore aid station (Moas). Dal 1 maggio, infatti, in collaborazione con Medici senza frontiere (Msf), Moas ha lanciato una missione per soccorrere i migranti in difficoltà che provano ad attraversare il Mediterraneo. L’idea è stata lanciata da una coppia, Regina e Christofer Catrambone, che nel 2014 ha condotto diverse operazioni di salvataggio in mare, anche per far luce sulla mancanza di mezzi di soccorso pubblici, dopo la fine dell’operazione Mare nostrum. Moas si sta servendo di una nave di quaranta metri, Phoenix, dotata di gommoni e droni di sorveglianza. Sulla nave lavora un equipaggio di venti persone e una squadra di Msf per l’assistenza medica dei migranti. I quasi quattrocento migranti aiutati da Phoenix sono stati trasferiti nel porto siciliano di Pozzallo, dopo il soccorso in mare.
A Malta sono in corso i funerali delle 24 vittime del naufragio avvenuto tra il 18 e il 19 aprile al largo delle coste libiche. Si stima che le vittime del disastro marittimo siano 800, ma sono stati recuperati solo 24 corpi. La cerimonia celebrata all’ospedale mater Dei di Tal Qroqq è interreligiosa. Partecipano ai funerali il commissario europeo per gli affari interni e l’immigrazione Dimitris Avramopoulos, il ministro italiano dell’interno Angelino Alfano e il primo ministro maltese Joseph Muscat.
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