L’alleanza tra il Partito democratico e il Movimento 5 stelle è destinata a durare? Rispondono i corrispondenti stranieri, intervistati al festival di Internazionale. Leggi
Non si sa niente dell’idea di società verso cui si muoverà Italia viva, nulla che disegni un orizzonte ideale. C’è un solo obiettivo chiaro: combattere Salvini. Ma il rischio è di favorire il capo della Lega. Leggi
Sotto la noia di quella che è stata univocamente percepita come la campagna elettorale più brutta della nostra storia, sotto la ripetitività compulsiva della giostra televisiva, sotto la comicità involontaria delle loro promesse impossibili, qualcosa tuttavia è avvenuto. Leggi
Il Partito democratico era uno dei pochi partiti socialisti e democratici europei che poteva vantare di avere tra le sue file il capo del governo e addirittura l’unico partito di centrosinistra in tutta l’Unione europea in grado di vincere le elezioni europee del 2014 con il 40,8 per cento. Ora, mentre si va verso la scissione, il futuro è sempre più incerto. Leggi
Quando Barack Obama finisce di parlare sommerso dalle ovazioni e Hillary Clinton, rompendo il copione, spunta dal backstage e lo raggiunge sul palco, nell’abbraccio fra il primo presidente afroamericano e la prima candidata donna si vede che qualcosa di profondo è cambiato davvero, nell’America degli ultimi anni, qualcosa che supera con la forza di un salto simbolico la messa in scena e la strategia comunicativa della convention democratica. Leggi
Alle sei e mezza il Dal Verme è già strapieno e fuori c’è ancora una lunga fila, nonostante il freddo. L’età media è sopra i cinquant’anni, esclusi i molti giovani volontari in maglietta rossa con la scritta votaMi. Per chi è qui, fare politica vuole ancora dire esserci di persona: c’è da augurarsi che gli juniores del Partito democratico guardino almeno la diretta in streaming. Leggi
Per la prima volta un sondaggio elettorale vede il Movimento 5 stelle in vantaggio sul Partito democratico. Si tratta delle previsioni Ipsos sui ballottaggi alle prossime elezioni politiche. Nel potenziale duello tra Pd e grillini, il movimento prenderebbe il 50,8 per cento dei voti, mentre i democratici il 49,2 per cento. Leggi
Hillary Clinton ha compiuto una decisa svolta a sinistra in vista del primo dibattito presidenziale democratico di oggi, sperando così di evitare le critiche del rivale Bernie Sanders e di ottenere l’appoggio di sindacati e attivisti progressisti che finora hanno esitato a sostenerla. Leggi
Dopo il rallentamento delle ultime settimane, il treno delle riforme di Matteo Renzi sembra essersi fermato su un binario morto. E improvvisamente il referendum greco e il rischio default svelano tutte le debolezze e paure dell’Italia. Leggi
Il presidente del consiglio Matteo Renzi ha riunito a palazzo Chigi tutti gli esponenti del Partito democratico che si occupano della riforma della scuola, tra ministri e parlamentari. L’obiettivo del governo è far approvare il disegno di legge sulla cosiddetta Buona scuola dal senato entro venerdì della settimana prossima. A questo scopo, sarebbe emersa la decisione di presentare un maxiemendamento al testo di riforma approvato dalla camera per sottoporlo all’aula del senato con il voto di fiducia.
Il Partito democratico ha perso in alcuni dei più importanti comuni siciliani al ballottaggio, mentre ha vinto a Marsala e Carini. In calo l’affluenza che si è fermata al 49,9 per cento, 16 punti in meno rispetto al primo turno.
Enna. Nell’unico capoluogo di provincia al voto in Sicilia, è stato eletto sindaco Maurizio Dipietro, sostenuto da quattro liste civiche, che ha riportato il 51,8 per cento dei consensi (7.425 voti). Dipietro ha avuto la meglio sull’ex senatore Vladimiro Crisafulli del Pd, dato per favorito alla vigilia delle elezioni, che si è fermato al 48,1 per cento delle preferenze (6.885 voti).
Gela. Il candidato del Movimento 5 stelle, Domenico Messinese, è il nuovo sindaco della città. Messinese ha raccolto più del 64 per cento dei voti, mentre il suo rivale, il sindaco uscente Angelo Fasulo, sostenuto dal Pd e da altre tre liste, tra cui il Megafono del presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, ha raccolto poco più del 35 per cento delle preferenze.
Augusta. La candidata del Movimento 5 stelle Cettina Di Pietro ha vinto con il 70 per cento dei voti.
Marsala. È Alberto Di Girolamo, del centrosinistra, il nuovo sindaco di Marsala. Al ballottaggio, Di Girolamo ha trionfato con il 68 per cento dei voti, pari a 15.794 preferenze, mentre lo sfidante Massimo Grillo si è fermato a quota 7.438 voti pari al 32 per cento.
Carini. Con il 60,4 per cento delle preferenze, il candidato del Partito democratico Giuseppe Monteleone è il nuovo sindaco di Carini.
Qualunque analisi di queste elezioni – anche quando si sapranno bene le percentuali delle singole liste – potrà solo confermare che sono andate male. Il dato di affluenza bassissima, combinato alla questione delle candidature “impresentabili” come unica discussione politica, segna un clamoroso disinteresse per la cosa pubblica, un fenomeno di cui Matteo Renzi, il sindaco a palazzo Chigi, dovrebbe farsi carico. Leggi
Alla fine le elezioni regionali rischiano di diventare un problema esplosivo per il premier Matteo Renzi. Domenica 31 maggio si vota in sette regioni: Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Campania e Puglia. Fino a qualche giorno fa, il centrosinistra era convinto di vincere per 6 regioni a 1. Leggi
Nelle liste che sostengono Vincenzo De Luca alla carica di presidente della regione Campania ci sono candidati che nessun elettore di sinistra voterebbe mai. Dopo l’allarme lanciato da Roberto Saviano una settimana fa, sono arrivati a questa conclusione lo stesso candidato De Luca e il premier Matteo Renzi. Entrambi hanno invitato a votare altri candidati. Leggi
Fulvio Centoz, quarant’anni, segretario regionale del Partito democratico (Pd) è il nuovo sindaco di Aosta. Guidava una coalizione composta dal Pd e dai movimenti autonomisti di maggioranza (Union valdotaine, Stella alpina, Creare Vda) che ha ottenuto più del 50 per cento dei voti evitando il ballottaggio.
Dopo mesi di critiche sempre piú severe e di mezzi annunci Pippo Civati ha lasciato il Partito democratico. Finiti i tempi di quando stava sul palco della Leopolda insieme al suo amico Matteo Renzi, con il quale cominciò la rottamazione della vecchia classe dirigente del Pd. Leggi
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