Pil

I problemi nascosti dietro la crescita indiana

Poiché dal 2011-2012 l’India non pubblica i dati sui consumi, è difficile produrre stime affidabili sull’aumento della disuguaglianza e della povertà. Queste stime... Leggi

Illusi e impoveriti dall’economia di guerra

La crescita del pil russo è dovuta soprattutto alla produzione militare, che però non migliora il tenore di vita delle persone comuni. Ma aiuta Mosca a nascondere le difficoltà Leggi

Pil e occupazione migliorano in Italia

L’economia italiana cresce a un ritmo superiore alle attese e l’occupazione riparte.

Crescita

I dati forniti dall’Istat indicano una revisione al rialzo del pil. Nel secondo trimestre del 2015, il prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,3 per cento rispetto ai tre mesi precedenti e dello 0,7 per cento nei confronti del secondo trimestre del 2014. La crescita acquisita fin qui dall’inizio dell’anno è pari allo 0,6 per cento e quindi si è quasi raggiunto l’obiettivo del governo di un Pil +0,7 per cento per l’intero anno.

Lavoro

Segnali positivi arrivano anche sul fronte del lavoro con 180mila nuovi occupati nel secondo trimestre e il tasso di disoccupazione che scende in luglio di 0,5 punti percentuali e arriva al 12 per cento. Quattro giovani su 10 non hanno un lavoro, ma la percentuale è calata di due punti rispetto al rilevamento precedente.

L’Istat conferma la fine della recessione

Nel primo trimestre del 2015 il prodotto interno lordo italiano è tornato a crescere, con un aumento dello 0,3 per cento rispetto all’ultimo trimestre del 2014. Lo rileva l’Istat, confermando le stime sul dato congiunturale. Si tratta del rialzo maggiore da quattro anni. Nel primo trimestre il pil è salito dello 0,1 per cento su base annua. Lo ha comunicato l’Istat che ha rivisto al rialzo il dato tendenziale precedentemente diffuso che indicava una variazione nulla. È il primo rialzo, in termini tendenziali, dopo 13 trimestri negativi. Askanews

In Italia è ancora presto per parlare di ripresa

Squilli di tromba e rulli di tamburo per il tanto atteso annuncio del giorno: la stima periodica del pil pubblicata dall’Istat. Come ci si aspettava, questa stima ha sancito l’uscita dell’Italia dalla recessione. Ma è proprio vero? Siamo fuori dal tunnel? Leggi

L’Istat alza le stime sul pil per il 2015 e il 2016

Nel 2015 il prodotto interno lordo italiano aumenterà dello 0,7 per cento in termini reali. Lo prevede l’Istat nel rapporto sulle prospettiva per l’economia italiana dal 2015 al 2017. Nel 2016 il pil crescerà dell’1,2 per cento, mentre nel 2017 dell’1,3 per cento. Leggi

Secondo l’Istat, il pil tornerà a crescere nel 2015

Secondo le previsioni sul prodotto interno lordo italiano diffusi dall’Istat, ci sarà una crescita del pil nel primo trimestre del 2015. “Per il primo trimestre 2015 è previsto il ritorno alla crescita del pil”, secondo le previsioni dell’Istat nella nota mensile sull’andamento dell’economia dell’Italia. “La variazione congiunturale reale prevista è pari a +0,1 per cento, con un intervallo di confidenza compreso tra -0,1 per cento e +0,3 per cento”.

“I segnali positivi sull’economia italiana si rafforzano”, spiega l’istituto di statistica. “Al miglioramento delle opinioni di consumatori e imprese registrate a febbraio si affianca l’aumento della produzione industriale a dicembre e quello del fatturato dei servizi nel quarto trimestre del 2014”. Tuttavia, sottolinea, restano “difficoltà nel mercato del lavoro e si conferma la fase deflazionistica, seppure in attenuazione”. Ansa

Secondo l’Istat il pil italiano è ancora negativo

Nel terzo trimestre del 2014 il pil italiano è calato dello 0,1 per cento rispetto al trimestre precedente e dello 0,5 per cento rispetto al terzo trimestre del 2013. Lo ha comunicato l’Istat, che ha rivisto al ribasso la variazione tendenziale del pil rispetto alla stima preliminare diffusa lo scorso 14 novembre.

Rispetto al trimestre precedente, gli investimenti fissi sono scesi dell’1 per cento, mentre le importazioni sono calate dello 0,3 per cento. Le esportazioni, invece, sono aumentate dello 0,2 per cento e la spesa delle famiglie dello 0,1 per cento rispetto al trimestre precedente e dello 0,4 per cento rispetto al 2013.

Il pil è negativo dal terzo trimestre del 2011 e l’economia italiana è tornata ai livelli dell’inizio del 2000. Askanews

L’Istat rivede al ribasso le stime sul pil dell’Italia

Il pil calerà dello 0,3 per cento nel 2014, aumenterà dello 0,5 per cento nel 2015 e crescerà dell’1 per cento nel 2016. Sono queste le previsioni dell’Istat sull’andamento dell’economia italiana.

L’Istat ha rivisto al ribasso le precedenti stime diffuse a maggio, che prevedevano una crescita dello 0,6 per cento nel 2014.

La legge di stabilità approvata dal governo, secondo l’istituto, avrà un impatto positivo nel 2014 e un effetto nullo nel biennio successivo.

Il tasso di disoccupazione raggiungerà il 12,5 per cento nel 2014 per effetto della caduta dell’occupazione (-0,2% in termini di unità di lavoro). Nel 2015 il tasso di disoccupazione scenderà al 12,4 per cento. Il miglioramento del mercato del lavoro proseguirà nel 2016 con un calo del tasso di disoccupazione al 12,1 per cento.

Dopo tre anni di riduzione, nel 2014 la spesa delle famiglie aumenterà dello 0,3 per cento. Ansa, Istat

Il pil tedesco è più basso del previsto

La Germania ha rivisto al ribasso le stime sulla sua crescita economica. Il pil tedesco è cresciuto dell’1,2 per cento nel 2014 e crescerà dell’1,3 per cento nel 2015, a causa della crisi in Europa e della stagnazione economica nel resto del mondo.

Il dato segnala un forte calo rispetto alle previsioni fatte ad aprile dal ministero dell’economia tedesco, che prevedevano una crescita dell’1,8 per cento nel 2014 e del 2 per cento nel 2015. Reuters

59 miliardi

Il pil italiano del 2010 è aumentato di 59 miliardi di euro dopo che l’Istat ha adottato le nuove regole contabili europee (Sec 2010) ma non siamo diventati più ricchi. Leggi

11

Secondo le stime basate sulla circolazione di moneta, circa l’11 per cento del pil italiano è generato nell’economia illegale. Leggi

0,9

Nel 2012 il pil del Brasile è cresciuto dello 0,9 per cento. È un dato molto negativo se si pensa che nel primo decennio degli anni 2000 il paese sudamericano ha registrato una crescita media del pil di poco inferiore al 4 per cento. Leggi

26,46 miliardi

Secondo lo Stockholm international peace research institute, nel 2012 la spesa militare dell’Italia è stata di 26,46 miliardi di euro. Leggi

800

Le attività del settore bancario cipriota valgono circa otto volte il pil dell’isola. Leggi

3

Il pil italiano sta diminuendo a un tasso di quasi il 3 per cento all’anno. Come nella grande recessione del 2008-2009. Leggi

2,3 per cento

L’Italia spende il 9,3 per cento del pil per il sistema sanitario, 2,3 punti percentuali in meno rispetto alla Germania. Leggi

4,5 per cento

La Grecia non centrerà l’obiettivo di un avanzo primario pari al 4,5 per cento del pil entro il 2014. Leggi

-2,4 per cento

Quest’anno in Italia la recessione sarà più dura del previsto: il pil calerà del 2,4 per cento invece dell’1,2 per cento atteso inizialmente. Leggi

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