Mio figlio è in seconda media ed è bravo in matematica. Ho scoperto che fa copiare i compiti in classe ai compagni chiedendo qualche euro in cambio. Non ne ho ancora parlato con lui. Qual è la cosa giusta da dire?–Maura

In un mondo perfetto dovresti dire a tuo figlio che non deve far copiare le verifiche ai compagni, perché servono agli insegnanti per valutare gli studenti e perché, se a scuola ci sono delle regole, vanno rispettate.

In un mondo ideale, dovresti dirgli che è importante aiutare gli altri senza chiedere nulla in cambio, che l’altruismo è più importante del guadagno economico.

In un mondo più realistico dovresti dirgli che farsi pagare per copiare i compiti in classe potrebbe creargli dei problemi nelle relazioni con i compagni, perché lo farà sembrare uno che approfitta delle difficoltà altrui per spillare soldi.

In un mondo pratico, infine, dovresti dirgli di applicare il suo spirito imprenditoriale su attività lecite, per esempio potrebbe dare ripetizioni a pagamento il giorno prima della verifica, invece di passare il compito la mattina dopo.

Finora lui ha messo in pratica la furbizia, ma bisogna parlargli di altruismo e rispetto della legalità. “Per quanto riguarda l’educazione dei figli”, ha scritto Natalia Ginzburg, “penso che si debbano insegnar loro non le piccole virtù, ma le grandi. Non il risparmio, ma la generosità e l’indifferenza al denaro; non l’astuzia, ma la schiettezza e l’amore alla verità; non la diplomazia, ma l’amore al prossimo e l’abnegazione; non il desiderio del successo, ma il desiderio di essere e di sapere”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1511 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati