Else-Marie e i suoi piccoli papà è un albo degli anni novanta riproposto oggi da Il Barbagianni. Non solo non è invecchiato, ma oltre a essere delizioso risulta ultramoderno. Pija Lindenbaum, autrice e illustratrice svedese, che per questo lavoro è stata insignita del prestigioso premio Heffaklumpen, riesce a creare una trama spassosa e delle illustrazioni difficili da dimenticare. In questi trent’anni a Lindenbaum è stato chiesto di tutto su questo albo, soprattutto le hanno chiesto conto di quel numero: perché Else-Marie ha sette papà? Sono sette come i sette nani di Biancaneve? Per qualche simbologia religiosa? Perché sette? In realtà, leggendolo, Biancaneve viene in mente eccome. E come se questo albo ci dicesse cosa poteva diventare la vita di Biancaneve se avesse scelto i nani invece del principe azzurro. Ma superata questa suggestione, la storia è ben diversa. Parla di una famiglia normale nel suo non esserlo – perché la normalità non esiste – con i suoi ritmi, i suoi riti, le sue stranezze. La storia è incentrata su una giornata particolare di Else-Marie. La mamma le dice che verranno a prenderla i suoi papà. La protagonista entra nel panico perché per la prima volta dovrà mostrare il suo privato agli altri. Un libro ironico e molto intelligente. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1604 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati