Recentemente una mia cara amica a cui era caduto un bruco su una spalla mi ha trascinato fuori dalla stazione di Roma Termini per cercare un punto di verde il più ampio possibile in piazza dei Cinquecento dove liberare il piccolo animale. È un gesto apparentemente radicale e per molti (pure per me che in quel momento stavo per perdere il treno) un po’ estremo, eppure ci dice qualcosa di significativo su un comportamento a cui ci siamo completamente disabituati: la gentilezza verso ogni creatura. Non so quale sia stato il destino del bruco dopo quella “liberazione”, ma so che in moltissimi lo avrebbero schiacciato o buttato non si sa dove. Nell’ultimo film di Luca Guadagnino, Bones and all, le parti sono invertite: ci sono dei cannibali umani che paradossalmente hanno il loro unico vero momento di tenerezza quando visitano un mattatoio (aspetto del film che in pochissimi hanno colto) e vedendo le mucche pensano ai loro “poveri amici e parenti”. Il gesto della mia amica e la scena centrale del film di Guadagnino dicono qualcosa di simile: quando non siete gentili, fateci caso. Quella a cui facciamo caso è quasi sempre la gentilezza anomala, come quella verso il bruco o le bestie da macello, ma ogni giorno schiacciamo vite umane e non umane senza notarlo. Cannibali, in un certo senso, lo siamo davvero. E allora c’è forse più rivoluzione e speranza di futuro nel bruco salvato che in un certa beneficenza ostentata, che non c’entra niente con la morale, è palcoscenico. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1496 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati