Il 3 dicembre gli stati membri e il parlamento europeo hanno raggiunto un accordo per vietare le importazioni di gas russo nell’Unione europea (Ue) a partire dall’autunno 2027. Leggi
Il 7 ottobre il parlamento europeo ha approvato, con un solo voto di scarto, il mantenimento dell’immunità parlamentare per l’attivista antifascista italiana Ilaria Salis, ricercata dall’Ungheria. Leggi
Il 23 settembre una commissione del parlamento europeo ha raccomandato il mantenimento dell’immunità parlamentare per il leader dell’opposizione ungherese Péter Magyar e per l’attivista antifascista italiana Ilaria Salis. Leggi
Dopo alcuni mesi d’incertezza, il 2 luglio la Commissione europea ha proposto di mantenere l’obiettivo di riduzione del 90 per cento delle emissioni di gas serra entro il 2040, introducendo però maggiore flessibilità. Leggi
Il 19 giugno la polizia ungherese ha vietato il Pride del 28 giugno a Budapest, invocando una recente legge anti-lgbt+ promossa dal governo sovranista di Viktor Orbán, ma il sindaco di Budapest ha reagito confermando l’evento. Leggi
Decine di migliaia di persone hanno partecipato il 18 maggio a una manifestazione a Budapest contro un progetto di legge che prende di mira ong e mezzi d’informazione accusati di “minacciare la sovranità dell’Ungheria”. Leggi
Il 14 aprile il parlamento ungherese ha approvato degli emendamenti costituzionali che limitano i diritti delle persone lgbt+ e di quelle con doppia cittadinanza. Leggi
Il 3 aprile, in occasione di una visita a Budapest del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, l’Ungheria ha annunciato il suo ritiro dalla Corte penale internazionale (Cpi). Leggi
Il 18 marzo il parlamento ungherese ha approvato a larga maggioranza una legge che vieta le parate del Pride, in un nuovo attacco condotto dal primo ministro sovranista Viktor Orbán ai diritti della comunità lgbt+. Leggi
Il 2024 è stato un anno di successi per l’estrema destra, culmine di una tendenza di lungo periodo alimentata dalle scelte dei moderati. Ma le cose possono cambiare Leggi
Il 30 ottobre la procura georgiana ha annunciato l’apertura di un’inchiesta sulla “presunta falsificazione” delle elezioni del 26 ottobre, e ha chiesto alla presidente filoeuropea Salomé Zourabichvili di chiarire le sue accuse. Leggi
L’opposizione filoeuropea ha lanciato un appello a manifestare il 28 ottobre contro presunti brogli elettorali orchestrati dal partito al potere, mentre la presidente Salomé Zourabishvili ha denunciato “ingerenze di Mosca”. Leggi
Il primo ministro ungherese usa la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea per fare i suoi interessi politici, provocando i vertici comunitari e facendo il gioco del Cremlino Leggi
Il 1 luglio l’Ungheria, guidata dal primo ministro nazionalista Viktor Orbán, ha assunto la presidenza semestrale del consiglio dell’Unione europea promettendo di agire con “imparzialità”. Leggi
Il 13 giugno la corte di giustizia dell’Unione europea ha condannato l’Ungheria a pagare una somma di duecento milioni di euro e una penalità di un milione di euro al giorno per non aver rispettato le regole europee in materia d’asilo. Leggi
L’attivista italiana Ilaria Salis, sotto processo in Ungheria con l’accusa di aver attaccato dei neonazisti, sarà presto libera grazie all’immunità ottenuta in quanto deputata europea, ha affermato il 10 giugno il suo avvocato. Leggi
Una conferenza organizzata dalla destra nazionalista europea a Bruxelles è ripresa il 17 aprile dopo che il consiglio di stato belga ha revocato un divieto emesso il giorno prima dal comune che ospitava l’evento. Leggi
Migliaia di persone hanno partecipato il 26 marzo a una manifestazione a Budapest per chiedere le dimissioni del primo ministro Viktor Orbán, sotto accusa per un presunto caso di corruzione nel governo. Leggi
Le Monde racconta la vicenda della donna italiana in carcere in Ungheria, accusata di aver aggredito dei neonazisti. La sua detenzione ha causato tensioni tra Roma e Budapest Leggi
Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel lascerà il suo incarico per candidarsi alle elezioni europee di giugno. Una scelta che rischia di far saltare gli equilibri politici comunitari Leggi
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