Gianna Orrù, nata a Cagliari, è una signora elegante, con una gran bella risata e uno sguardo fermo, talvolta severo. È stata insegnante di educazione fisica e imprenditrice, sfortunata con gli uomini e vittima di una truffa finanziaria. Mara Venier l’ha ospitata nella sua Domenica In perché è la madre di Valeria Marini. La conversazione si concentra proprio sul rapporto con la figlia, bruscamente interrotto per ragioni poco note, e che la conduttrice vorrebbe indagare. Sul finire dell’intervista, dopo un video emotivo che ripercorre la vicenda, zia Mara tira fuori l’asso, e fa entrare in studio la figlia ripudiata. Orrù reagisce stizzita, Marini porta con sé un ramo d’ulivo che non scioglie il gelo. Venier, capace di comporre i tavoli più difficili, smussa gli angoli e riavvia una conversazione a tre, trasformandola in un siparietto che malgrado la tensione ha i toni di una commedia buffa. Non si capisce perché le due donne abbiano litigato, ma la madre è inamovibile, e Marini ha una sola supplica: che finalmente la sblocchi sul telefono. Tenta un approccio, prova ad abbracciarla, ma ciò che le interessa veramente è poter tornare a chattare con lei, a spedirle i suoi celebri “baci stellari”. Grazie all’insistenza di Marini, ho immaginato una versione contemporanea di Carramba che sorpresa, dove a fare capolino non sia il parente emigrato o la prima fidanzata, ma il tipo che in un momento di furia abbiamo esiliato dalla nostra vita, bannandolo. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1610 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati