I bambini mangiano carne ma non sanno da dove viene. Quando lo scoprono, molto spesso si rifiutano di mangiarla ancora. Questo dice lo studio di tre ricercatori della Furman university, negli Stati Uniti, pubblicato sul Journal of Environmental Psychology nel dicembre 2021 (Children are unsuspecting meat eaters: an opportunity to address climate change). Il mondo dei bambini è popolato da animali ridotti a stereotipi: maiali che parlano, mucche felici che regalano il latte, galline che guidano automobili. Usiamo gli animali, nel mondo dell’infanzia, in modo violentemente contraddittorio: da un lato costruiamo false immagini dei viventi da propinare ai nostri figli, dall’altro gli occultiamo ogni possibile conoscenza degli animali veri, fino a rendere una rivelazione inaccettabile il fatto che le polpette cucinate a pranzo dalla nonna sono fatte della Peppa Pig con cui li abbiamo storditi per fargli mangiare quelle polpette. Come dice lo studio, tuttavia, i bambini rappresentano ancora una speranza enorme, anche rispetto a questioni decisive come la crisi climatica: la loro consapevolezza può generare azioni a cui invece gli adulti non riescono a dare seguito perché ormai assuefatti agli stereotipi che dispensano ai loro figli. Wittgenstein diceva che “i bambini credono agli adulti: il dubbio viene dopo la certezza”. Cominciamo ad aiutare i nostri figli a sbugiardare il mondo di plastica che abbiamo costruito, loro possono salvarci. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1508 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati