Sommario

Chi fermerà Boko haram?

Tredicimila morti, un milione di sfollati, decine di villaggi distrutti. L’avanzata dei jihadisti nigeriani rischia di scatenare una guerra regionale

6/12 febbraio 2015 • Numero 1088
6/12 febbraio 2015 • Numero 1088

In copertina

Chi fermerà Boko haram?

Oltre a terrorizzare le popolazioni del nord della Nigeria, il gruppo jihadista Boko haram ha moltiplicato gli attacchi nei paesi vicini. Facendo temere l’esplosione di un conflitto regionale

Attualità

Atene scopre le carte

Nuovi titoli di stato agganciati alla crescita, un bilancio sempre in attivo e caccia agli evasori. Sono le ricette del governo greco per uscire dalla crisi del debito. Ora tocca all’Europa dare una risposta

Visti dagli altri

La mossa vincente per il Quirinale

L’elezione di Sergio Mattarella alla presidenza della repubblica rafforza Matteo Renzi, unisce il Partito democratico e divide Forza Italia

Germania

Stipendi in popcorn

Dal 1 gennaio in Germania è in vigore il salario minimo di 8,50 euro all’ora. Molte aziende, però, hanno escogitato vari trucchi per aggirare la legge e continuare a pagare di meno i lavoratori

Cina

Torno a vivere in provincia

Dopo aver lavorato nelle grandi metropoli del paese, i giovani cinesi preferiscono tornare a casa in città più piccole. Dove la loro esperienza è utile a tutti

Scienza

Non è solo colpa del glutine

Negli ultimi anni i prodotti senza glutine hanno invaso il mercato. A causa dell’aumento dei casi di celiachia. Ma soprattutto perché si sono diffuse molte diete che non hanno nessun fondamento scientifico

Portfolio

Dieci anni di prigioni

Il fotografo italiano Valerio Bispuri ha documentato la vita dei detenuti nelle carceri di nove paesi sudamericani. Ora le sue foto sono state raccolte in un libro

Ritratti

Éric Zemmour. Il reazionario

Vuole uscire dall’euro e non ha paura di definirsi populista. Dopo gli attacchi a Charlie Hebdo il giornalista di Le Figaro è diventato il simbolo della Francia che rifiuta il multiculturalismo

Viaggi

Paradiso bianco

Passeggiare sul Baltico ghiacciato, dormire in un castello di neve e immergersi nell’acqua gelata del golfo di Botnia, tra Svezia e Finlandia

Graphic journalism

Cartolina da Bangui

Di Didier Kassaï

Pop

La nazionalità da costruire

Di Taiye Selasi

Europa

Sotto le bombe di Kiev e dei separatisti

Tra i profughi in fuga da Debaltseve, la cittadina dove combattono i filorussi e l’esercito ucraino. Il reportage di un quotidiano russo

Africa e Medio Oriente

Nel caos siriano cresce il narcotraffico

In passato la Siria era un luogo di transito per le anfetamine destinate al Golfo. Dall’inizio della guerra è diventata un centro di produzione controllato dai gruppi armati

Americhe

Primi passi per legalizzare l’aborto in Cile

Il 31 gennaio la presidente Michelle Bachelet ha presentato in parlamento un progetto di legge per eliminare un’eredità della dittatura: il divieto assoluto d’interrompere la gravidanza

Asia e Pacifico

Abe e le conseguenze della crisi degli ostaggi 

L’uccisione di Kenji Goto e Haruna Yukawa in Siria potrebbe ostacolare il tentativo del primo ministro Shinzō Abe di rafforzare il ruolo internazionale del Giappone

Cultura

Un mostro non ortodosso

Leviathan, ritratto della provincia russa, ha avuto un ottimo successo internazionale. Ma non convince Mosca

Scienza e tecnologia

L’ossessione del benessere

Le sollecitazioni continue che ci spingono a ottimizzare ogni aspetto della nostra vita per “stare bene” a volte sono controproducenti. L’opinione di due ricercatori

Scienza e tecnologia

Il tweet aggressivo

Per molte persone usare i social network è ormai un’abitudine quotidiana. Ma spesso chi scrive non valuta le conseguenze delle sue parole

Economia e lavoro

A spese dei contadini

I finanziamenti di Bruxelles agli agricoltori britannici devono essere convertiti da euro in sterline. Ma la banca incaricata del cambio è accusata di aver manipolato il mercato

Editoriali

L’Egitto è ancora in manette

The Independent, Regno Unito

Editoriali

Il vero scandalo del caso Nisman

El Nuevo Herald, Stati Uniti

Guardare, toccare, sentire

A otto anni mia figlia sembra già una donnina: quando si smette di essere bambini? Leggi

Opinioni

Il pragmatismo di Syriza

Ho incontrato per la prima volta Alexis Tsipras nel 2013 a New York nella redazione di The Nation, e ho subito notato che non era un politico come gli altri.

La memoria dei nomi

Questa foto pubblicata a pagina 6 dello scorso numero è stata scattata a Oświęcim, in Polonia. Leggi

Opinioni

Podemos sfida i partiti spagnoli

La vittoria di Syriza in Grecia divide la politica dell’Unione europea in un “prima” e un “dopo”. I greci hanno bocciato le politiche di austerità che hanno distrutto l’economia del paese e hanno consentito ai governi del Nordeuropa di placare gli elettori e minimizzare le perdite delle banche.

Politica

Capolavoro! Memorabile! Colpo del secolo! Spettacolare! Esclamazioni di entusiasmo e aggettivi enfatici si sono sprecati per commentare il modo in cui Matteo Renzi ha gestito l’elezione del presidente della repubblica. Leggi

Una discussione in famiglia

A tavola si parlava solo di cibo. Che noia, ho pensato. Perché ho accettato questo invito a cena? Con tutto quello che ho da fare prima di partire per Oslo. Sono stata invitata da una coppia di sostenitori di Al Fatah che conosco da vent’anni. Lui era un alto funzionario dell’Autorità Nazionale Palestinese, oggi in pensione. Leggi

Mondo perduto

Israel Singer, fratello maggiore del magnifico Isaac, è morto nel 1944 e la sua opera è ora fuori diritti. Leggi

Le radici della distruzione

Secondo Farhad Khosrokhavar, sociologo e studioso della rivoluzione iraniana, il jihadismo islamico non va letto come un’ideologia specifica e separata dall’occidente, ma come la forma più estrema e conturbante di un fenomeno più ampio: la “radicalizzazione”. Questa consiste in una forma di utopia “stravolta”, incapace cioè di impegnarsi in un progetto politico collettivo come quello che tende alla costruzione di una nazione. Leggi

Avventura, sesso, cagnolini

Claudio Baglioni, Tribuna Ludu, The Decemberists Leggi

Il caos e le stie

Pochi giorni dopo l’attentato a Charlie Hebdo nei mezzi d’informazione francesi sul banco degli imputati è finita la scuola. I due attentatori, Chérif e Said Kouachi, la scuola l’avevano attraversata tutta fino alle superiori. Come mai non avevano assorbito lo “spirito repubblicano”? Leggi

Abbonati a Internazionale per leggere l’articolo.
Gli abbonati hanno accesso a tutti gli articoli, i video e i reportage pubblicati sul sito.
Sostieni Internazionale
Vogliamo garantire un’informazione di qualità anche online. Con il tuo contributo potremo tenere il sito di Internazionale libero e accessibile a tutti.