Irene Graziosi
Il profilo dell’altra
Edizioni e/o, 240 pagine, 16,50 euro

Nel 2020 sulla rivista statunitense n+1 è uscito un articolo in cui Dayna Tortorici racconta come sia passata dal considerare Instagram un luogo dove persone “né ostili né acute, ma sincere e oneste, predicano positività e soddisfazione” al descriverlo come un fungo “che cresce sugli individui”. _Il profilo dell’altra _segue la metamorfosi descritta da Tortorici attraverso l’amicizia tra una ragazza apatica di 26 anni, tornata a Milano dopo aver mollato gli studi a Parigi, e un’influencer che vive in un mondo osservato attraverso il filtro di tendenze morali capricciose. Questo è forse il primo libro italiano a calarsi in un’ambientazione virtuale – non per questo meno reale – dove dominano le dinamiche di estetica e potere tipiche di Instagram. Un romanzo che non sempre riesce a scrollarsi di dosso la tentazione di essere un saggio scritto servendosi di una protagonista vuota, ma che contiene una lettura accurata del presente. “Femminismo, anti-razzismo, ambientalismo: più si è sostenitori di certi -ismi, più i brand pagano la pantomima bidimensionale che ne consegue per sponsorizzare”.

Il momento più narrativo si fa notare tra la seconda e la terza parte, quando affiora una scrittrice capace di fotografare con precisione i chiaroscuri dei legami tra le persone, resi più instabili di prima dalla nostra immagine distorta nello specchio dei social. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1458 di Internazionale, a pagina 98. Compra questo numero | Abbonati