Il ministro sudafricano della giustizia, Michael Masutha, ha concesso la libertà condizionata a Eugene de Kock, ex capo di un corpo di polizia segreto, che ha trascorso venti anni in carcere per aver torturato e ucciso attivisti che lottavano contro il regime dell’apartheid. De Kock è conosciuto come l’“assassino numero uno” dell’era segregazionista, responsabile di sequestri, torture e omicidi tra gli anni ottanta e novanta. Per i suoi crimini era stato condannato a due ergastoli e a 212 anni di carcere nel 1996.
Il ministro Masutha ha detto che la decisione è stata presa “nell’interesse della riconciliazione nazionale”. Afp, Bbc
Il paese di cui non si è parlato questa settimana sui mezzi d’informazione. Leggi
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Il 7 maggio i sudafricani votano per rinnovare il parlamento, a venti anni esatti dalle prime elezioni libere svoltesi nel 1994. Le legislative saranno anche le prime consultazioni dopo la morte di Nelson Mandela, il leader della lotta contro l’apartheid morto il 5 dicembre 2013. Leggi
La copertina di lunedì prossimo del New Yorker è dedicata a Nelson Mandela. È un dipinto dell’artista Kadir Nelson. “Un omaggio alla lotta per la libertà da ogni forma di discriminazione e alla figura di Madiba come leader della lotta all’apartheid”. Leggi